Estratto dal gazzettino di Venezia
Mirano 26-04-05
La morte di Michele Stevanato, l'uomo che ha ormai legato il suo nome alla misteriosa vicenda delle cave di Luneo, ha scosso gli animi dei cittadini miranesi.
L'uomo, deceduto sabato per un tumore che lo torturava da mesi, era l'ultimo sopravvissuto di un gruppo di ragazzi sulla trentina che, 25 anni fa, andavano a giocare in quella cava dove nottetempo venivano scaricati fanghi e altri rifiuti tutt'altro che inerti provenienti dalle industrie chimiche di Marghera e Mantova.
Una vicenda che dopo aver richiamato l'attenzione del tg satirico di Canale 5 "Striscia la Notizia", è diventata con la morte di Michele oggetto di interesse di altri media nazionali (Tg1 e Tg3).
La cava è stata posta sotto sequestro per ordine del Pm Maturi, ma la gente a questo punto vuole un controllo più efficace.
«Una settimana fa sono passate 700 pecore lungo questa strada (via Luneo) - dice un residente nella zona - e i pastori ignari hanno permesso che brucassero l'erba dell'area sequestrata. Altre persone ancora badano poco al cartello di divieto d'accesso, e spesso entrano per raccogliere bruscandoli e radicchio selvatico, o per pescare. Insomma la situazione è davvero a rischio e qui siamo tutti sconvolti per altri risvolti che potrebbe prendere questa dolorosa vicenda».
C'è poi chi contesta anche uno scarso interesse da parte della classe politica comunale spinetense.
«A parte Luigi Corò, che è consigliere comunale a Mirano, chi ci governa qui a Spinea (comune di appartenenza della cava) non si è mai visto.
È ora che il sindaco Claudio Tessari e l'assessore all'ambiente Da Lio mostrino un po' di partecipazione. Ciò che è successo è senza dubbio molto grave e desideriamo avere delle risposte certe ma soprattutto sincere. Ne va della vita di molte persone, non si scherza con queste cose».
Una cosa pare certa: la gente non dimenticherà chi ha avuto il coraggio di parlare...
«Michele passava spesso di qui, - racconta un ristoratore del luogo - e diceva sempre che avrebbe fatto parlare di sé più da morto che da vivo. Voleva che continuassimo la sua lotta per scoprire la verità».
Le indagini nel frattempo continuano e passano per l'autopsia imposta dalla magistratura, i funerali verranno quindi rinviati e non si svolgeranno più martedì mattina, ma verso la fine della settimana.
L'ultima parola va all'amico e compagno di lotta Luigi Corò, consigliere comunale di An a Mirano.
«Michele ha fatto venire a galla una realtà nascosta per 25 anni. Credo che non sia eccessivo definirlo un eroe dell'ambiente, e spero che le amministrazioni comunali lo trattino come tale, magari dedicandogli una via o una Piazza».