Tolleranza zero "risparmia" la Juve
Scritta offensiva ma niente sospensione
Nonostante i proclami di "tolleranza zero" lanciati nelle scorse settimane, le forze dell'ordine e la Figc hanno perso la prima lampante occasione di applicare il nuovo regolamento. Uno striscione offensivo esposto dai tifosi juventini ("25 aprile, festa dei traditori dell'Italia") non solo non ha provocato, come prescrivono le norme, la sospensione della gara, ma non č nemmeno stato ritirato dalla pubblica sicurezza.
La Juve esulta (Afp)
Il codice di giustizia sportiva, recentemente modificato in seguito agli avvenimenti dell'euroderby, parla chiaro: "Il responsabile dell'ordine pubblico dello stadio, designato dal Ministero dell'Interno, il quale rileva uno o pių striscioni esposti dai tifosi costituenti fatto grave, ordina all'arbitro, anche per il tramite del quarto ufficiale di gara o dell'assistente dell'arbitro, di non iniziare o di far sospendere la gara". Lo striscione deve essere anche fatto ritirare del questore, e i responsabili possono essere denunciati penalmente.
Sul fatto che la scritta "25 aprile, festa dei traditori dell'Italia" sia contraria non solo alle regole di buon gusto, ma anche alla legge, ci sono pochi dubbi. Chi "pubblicamente vilipende le Forze Armate dello stato o quelle della Liberazione" č infatti punibile con una pena fino a tre anni di reclusione, secondo quanto prescritto dal codice penale. In parole povere Figc e forze dell'ordine hanno sprecato un'occasione d'oro, la prima, per mettere in pratica quanto proclamato dopo i fatti dell'euroderby.
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