da motociclismo:
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Bastoni, spranghe e catene per tenere lontani i motociclisti.
Il suggerimento, firmato “Fronte Liberazione Natura”, compare su un volantino nella bacheca comunale di Santo Stefano Roero, Cuneo.
Motociclismo FUORIstrada (vedi i numeri 2 e 3 del 2004), si era già occupato della situazione di tensione sulle mulattiere della zona, dove il transito alle moto da Enduro e vietato. L’inverno scorso, qualcuno che intendeva farsi giustizia da solo, aveva nascosto delle assi chiodate nel terreno e teso dei fili tra gli alberi. Un modo di tenere lontano con le spicce gli enduristi della zona di Torino che vanno sui sentieri del parco, nonostante i divieti.
Fortunatamente le trappole erano state rimosse dai vigili urbani di Montà prima che potessero fare del male. “Erano arnesi che potevano uccidere”, aveva affermato in quell’occasione il comandante Pierlugi Caranzano, il quale aveva anche inviato un’informativa alla Procura della Repubblica di Alba. Tuttavia l’inchiesta era stata archiviata dal gip: impossibile risalire a chi aveva messo quelle trappole.
Ora è la volta dell’FLN, il Fronte Liberazione della Natura. Un gruppo pressoché sconosciuto che, probabilmente, passerà agli onori delle cronache per istigazione a delinquere e violenza privata. Basta cliccare sul testo del volantino a destra (fotografato sul settimanale “Il Corriere delle Langhe”) per rendersi conto di quanto la situazione per gli Enduristi dei Roeri sia pericolosa.
“E’ vero”, dice ancora il comandante Caranzano, “la zona è vietata alle moto. Però, lanciare messaggi di questo tipo è pericoloso. Si potrebbe anche ravvisare un reato per quanto stampato in quel volantino”.
Nei prossimi giorni in comandate verrà sentito dal prefetto di Cuneo. Intanto si inviato gli enduristi a stare lontano dalla zona di Santo Stefano Roero e da Montà.
Ecco un brano del volantino: “Si invitano tutti gli onesti cittadini a dotarsi di uno strumento atto a offendere (bastone, spranga, catena ecc.) intervenendo prontamente quando incrociati o avvistati i motociclisti e fratturando una o più ossa a qualsiasi di questi vili lordatori”.