La conferenza nazionale sul digitale terrestre in corso in Sardegna non affronta nessuno dei problemi sollevati dalle associazioni consumatori, è solo una luccicante vetrina delle aziende interessate. Intanto i consumatori attendono risposte alle seguenti domande:
"Perché l'attenzione politica e programmatica è rivolta esclusivamente al digitale terrestre quando oggi i contenuti digitali radiotelevisivi arrivano ai cittadini anche con il satellite, il doppino telefonico ed il cellulare?"
"Perché Il Ministero delle Comunicazioni e il Ministero dell'Innovazione non si occupano del settore riguardante la fruizione dei contenuti radiotelevisivi digitali, come un unico settore, cercando di regolamentarlo per porre fine al dominio degli operatori nei confronti degli utenti?
"Perché non si fa rispettare la legge sul decoder unico, così come l'aveva pensata il Legislatore, che prevede un solo decoder per la fruizione dei programmi radiotelevisivi digitali, indipendentemente dalla modalità di trasmissione ed invece si obbligano i cittadini a dotarsi di un innumerevole quantità di decoder, con l'unico vantaggio di chi li produce? "
"Perché i soldi pubblici vengono destinati per incentivare alcune tv a pagamento?"
"Perché gli attuali decoder utilizzano tecnologie vecchie come i modem a 56K che non permettono l'interattività?" "Perché a un anno dalla chiusura delle trasmissioni analogiche, sono ancora in vendita televisori che non ricevono i segnali digitali?"
"Perché si finge di non sapere che la chiusura della trasmissione analogica entro dicembre 2006 è impraticabile, a meno che non si obbligano le famiglie a sostenere costi elevati?"
fonte: http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=4048