Un piccolo uomo di un piccolo paese.
Ecco cosa si potrebbe dire dopo aver sentito Berlusconi in parlamento.
Se ci fossero ancora dubbi sul fallimento totale della politica estera seguita dal governo Berlusconi, il caso Calipari, anche dipanato dalle componenti emotive, è sufficiente a mostrare tutti i limiti e gli errori di questi anni.
Quando Berlusconi parla di “conferma dell’alleanza e dell’impegno italiano in Iraq”, non può far altro che confermare di essersi cacciato in un’avventura non a fianco degli USA, ma in subordine agli USA, ricavandone in cambio oltre una ventina di morti tra civili e militari, e ricavandone l’ammissione, da parte della stessa commissione d’inchiesta italiana, dello stato di guerra in cui il “democratico” Iraq versa tuttora.
E, ciò che è più grave, la scelta berlusconiana ha contribuito a spaccare il fronte europeo che avrebbe dovuto rimanere unito nella ricerca di una soluzione comune sulla questione irakena.
Sulla questione Calipari, c’è poco da rimarcare le differenze tra la versione italiana e quella americana, se si decide, comunque e consapevolmente, di continuare nella fallimentare scelta fatta a suo tempo, scelta pagata a prezzo altissimo sia sul piano interno, sia in campo internazionale, sia più materialmente (ma non va dimenticato) a carico delle tasche dei contribuenti italiani, ai quali i costi reali della missione non sono mai stati illustrati.
Di ritirare quegli inutili soldati non se ne parla nemmeno, macchè….
E questo è solo un aspetto, perché se andiamo a sommare all’errore di schieramento fatto in occasione della guerra irakena anche l’avvallo dato in questi anni alla Russia di Putin, fino a giustificarne l’ingerenza in Cecenia, il vaso diventa colmo.
Si vada a guardare cosa pensa realmente la Russia del suo impegno con la Nato, tanto strombazzato in occasione di quella montatura fasulla di Pratica di Mare, si vada a vedere la situazione dell’informazione in Russia, si legga cosa pensa la Russia di certe sua “azioni” all’alba della seconda guerra mondiale, difese a spada tratta dai rappresentanti del governo Putin, e si traggano le conclusioni su quanto, anche avvallando questo paese, Berlusconi abbia sbagliato.
Se alle regionali ciò che ha pesato è stata eminentemente la situazione economica e l’insopportabilità degli italiani nei confronti del personaggio, spero che alle politiche anche questi fatti pesino per mandarlo definitivamente nel dimenticatoio.
Il csx faccia la sua parte per metterli in evidenza, senza idioti distinguo.