ma si giù, spingiamoci oltre il limite del razionale. tanto è sabato pomeriggio quasi ora di cena, quindi poche risposte e oche visite.
ho constatato che ormai, più andiamo avanti, più la ricerca sulla mente va atrofizzandosi.
migliaia di iscritti a facoltà psicologiche, ma sempre meno persone raziocinanti.
l'approccio di oggi è quello manualistico, matematico. prendi un comportamento, un fattore esterno, una persona, tracciane un profilo, e quello è giusto. stop
se rispecchi certi canoni rientri in un profilo, e non c'è cazzi, non ne vogliono sapere, sei così punto e basta.
la pensi diversamente, sei pazzo. parli da solo, ti sdoppi, sei schizofrenico.
non v'è più la ricerca singolare, ma si va sempre più verso una globalizzazione psicologica. e guai a dire di no, perchè sennò non solo sbagli, ma addirittura sei pericoloso.
un tempo si parlava con le persone, si cercava di capire, non si richiudevano in un etichetta o in una definizione. adeso c'è il prontuario, dove si studia e si sa tutto.
e chi intraprende questi studi, o esercita, non si pone mai domande, accetta tutto per buono. cazzo lo dicono i libri, perchè dovrebbe essere sbagliato?
eppure dovrebbe star proprio li, la bellezza della psicologia, la relatività di ogni evento, l'occulto meccanismo di raziocinio del singolo.
che manchi un illuminismo anche qua? si uscirà da questo periodo buoi, di anoressiche stereotipate e manicodepressivi?