si vuole dimettere per ricandidarsi
e che facciamo? leviamo mettiamo?
«Mi dimetto a febbraio per consentire che le Regionali si svolgano prima delle Politiche. E mi ricandido per Palazzo d’Orleans», aveva detto in sintesi il governatore, dopo un giro di consultazioni con gli alleati.
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Regione, primarie per il Cuffaro bis?
Alemanno spinge, Miccichè frena
L’Unione insorge dopo la decisione del governatore di dimettersi in anticipo, a febbraio, per consentire che le Regionali si svolgano prima delle Politiche. Capodicasa (Ds): «Ha paura». An chiede le primarie per Palazzo d’Orleans. Micciché: Cuffaro è già stato scelto dagli elettori
I vertici di Forza Italia lo invitano alla prudenza, l’Udc lo sostiene, il centrosinistra lo attacca. Le dichiarazioni rilasciate ieri al Giornale di Sicilia da Totò Cuffaro hanno creato un nuovo terreno di confronto fra le forze politiche che si apprestano alle amministrative e al referendum sulla legge elettorale. «Mi dimetto a febbraio per consentire che le Regionali si svolgano prima delle Politiche. E mi ricandido per Palazzo d’Orleans», aveva detto in sintesi il governatore, dopo un giro di consultazioni con gli alleati.
A Forza Italia non è piaciuta l’accelerazione data alla vicenda: «L’idea di Cuffaro non è affatto balzana - dice il coordinatore regionale Angelino Alfano - ma francamente mi pare posta male. E anche con troppo anticipo. Bisognerà parlarne compiutamente».
L’Udc supporta la decisione del presidente di ricandidarsi: «Cuffaro ha svolto un lavoro straordinario che i siciliani hanno apprezzato: continuare questa esperienza - afferma Raffaele Lombardo, presidente della Provincia di Catania - è fondamentale per la crescita della Sicilia in termini sociali, di infrastrutture e di sviluppo». «Qualsiasi decisione prenderà il presidente Salvatore Cuffaro noi l’appoggeremo»: è il commento del capogruppo dell’Udc alla Camera, Luca Volonté, ieri a Catania.
Il ministro Gianni Alemanno (An) appoggia la decisione di Cuffaro di anticipare le Regionali: «Non è una cattiva idea». Ma fa scoccare la scintilla della polemica ai piani alti della Casa delle Libertà: «Il candidato del centrodestra venga individuato attraverso le primarie per coinvolgere i nostri elettori nelle decisioni dei partiti», dice Alemanno. In serata risposta secca del ministro forzista Gianfranco Micciché: «Cuffaro le primarie le ha già fatte: il giudizio degli elettori in Sicilia lo ha premiato, nelle precedenti consultazioni ha ottenuto moltissimi voti».
Dal centrosinistra un fuoco di fila: «È proprio vero, la paura fa novanta e il Polo le studia tutte per scongiurare la sconfitta anche in Sicilia: Cuffaro vuole evitare l’effetto-onda delle Politiche», dice il segretario regionale dei Ds Angelo Capodicasa. «Quest’espediente non modificherà il giudizio fallimentare dei siciliani nei confronti del governo Cuffaro», afferma il capogruppo Lillo Speziale. Secondo Leoluca Orlando «il governatore fa un pessimo uso personale delle istituzioni». Aggiunge Francesco Forgione (Prc): «Avrebbe dovuto dimettersi prima, ma per le sue vicende giudiziarie». «Si comporta come un vicerè», il commento di Salvo Raiti (Italia dei Valori). «La sorte del centrodestra è comunque segnata», attacca Egidio Ortisi (Margherita). Ed Enzo Bianco, candidato sindaco dell’Unione a Carania, butta giù un’ipotesi: «Forse Cuffaro vuole correre per le Politiche». Ma il presidente ha precisato ieri di non essere interessato a una candidatura alla Camera o al Senato. «Mi dimetterò per ricandidarmi alla Presidenza della Regione e contribuire con la mia vittoria ad una successiva affermazione nazionale della Cdl. Non certo per tentare altre strade, ad esempio una candidatura alle Politiche».