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Discussione: Palladium è tra noi !

  1. #1

    Palladium è tra noi !

    "Il vecchio progetto di Bill Gates (controllare il copyright attraverso la scheda madre) ha compiuto giovedì scorso, nel silenzio generale, un grosso passo avanti. Intel ha annunciato di aver inserito un protocollo di Digital Rights Management all'interno del suo Pentium dual-core.
    Possiamo quindi annotare la data del 26 maggio 2005 come il giorno di uscita del primo processore simil-Palladium. Secondo Intel, la nuova linea è abilitata DRM, e, in teoria, consentirà ai "titolari dei contenuti" (cioè le grandi multinazionali dell'intrattenimento) di evitare copie non autorizzate agendo attraverso l'hardware piuttosto che attraverso il sistema operativo, più manipolabile dai maledetti smanettoni."

    QUI l'articolo completo.

    mcz

    P.S.: AMD per il momento non sembra intenzionata a seguire questa strada. E fa anche lei processori doppi. Meditate, gente, meditate.
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  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di Guglie
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    Pensiamo alle copie ad uso personale, o al prestito di un CD a un amico, ma anche all'esecuzione di software libero. Chi ci garantisce che queste pratiche saranno sempre e comunque permesse, se l'arbitro è un chip di cui nessuno conosce il funzionamento e che può essere controllato in remoto?
    questa frase mi sembra un po' campata in aria: non me ne intendo, ma se io posso vedere il software (perchè è libero) vedo cosa fa fare al processore e so che il processore esegue e basta, no?
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  3. #3
    e so che il processore esegue e basta, no?
    Non esattamente.
    In teoria il processore potrebbe essere istruito ad eseguire solo codice proprietario che riconoscerebbe in base ad un identificativo nascosto nel software stesso.

    Questa è la prima che mi viene in mente, ma Palladium prevedeva per l'appunto che il processore eseguisse solo il codice permesso dal comitato di controllo di Palladium stesso attraverso una chiave che poteva essere in ogni momento annullata.

    Tra gli altri, anche Attivissimo dà una descrizione del progetto Palladium. Prova a leggerle. E' molto interessante ed istruttiva.

    La trovi QUI.

    mcz
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  4. #4
    Originariamente inviato da Guglie
    questa frase mi sembra un po' campata in aria: non me ne intendo, ma se io posso vedere il software (perchè è libero) vedo cosa fa fare al processore e so che il processore esegue e basta, no?
    E no, e` questo il problema: il processore non esegue e basta: esegue se il software possiede determinati certificati digitali. O almeno questa era una delle proposte fondamentali (che dubito abbandonino...).
    E il software opensource chi lo certifica?
    "Qualsiasi esperto ha paura di combattere usando la katana vera. Anch'io. Ma non ignoro la mia paura, riesco ad accettarla, e a metterla da parte accanto a me".

  5. #5
    io continuo a pensare che sia un operazione illegale applicare un chip del genere

  6. #6
    io continuo a pensare che sia un operazione illegale applicare un chip del genere
    Io sono di parere contrario: se il grosso pubblico tace, Palladium prenderà sempre più piede.

    La mia convinzione si basa su questi punti:

    1) Si è cominciato ad introdurlo a titolo di prova su alcuni software, regolarmente crackati, ma che non hanno dato seguito a proteste di massa.
    2) Il passo successivo è il suo inserimento in un chip che verrà venduto in milioni di esemplari.
    3) Il passo successivo sarà quello di utilizzare tale chip pre impedire le copie pirate e i virus (e nessuno avrà niente da ridire, anzi).
    4) Si offrirà a quei governi che avessero qualcosa da obiettare, la possibilità di poter avere voce in capitolo nella gestione del Palladium, almeno per le questioni 'politiche' (Mi piacerebbe sapere quale sarebbe quel governo disposto a rinunciare ad un simile potere).
    5) Si procederà gradualmente ad estendere il sistema a campi che ben poco hanno a vedere con la pirateria e i virus. E a questo punto ogni protesta sarà troppo tardiva.

    I primi due punti sono già operanti.
    Difficile prevedere che non vengano prima o poi utilizzati sino in fondo.

    mcz

    P.S.: Anche la brevettabilità delle idee sembra assurda a chiunque abbia un minimo di cervello, eppure....
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  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di Guglie
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    Originariamente inviato da mcz
    Non esattamente.
    In teoria il processore potrebbe essere istruito ad eseguire solo codice proprietario che riconoscerebbe in base ad un identificativo nascosto nel software stesso.
    grazie del link
    avevo letto qualcosa su palladium in passato ma si vede che lo feci di fretta

    Io sono di parere contrario: se il grosso pubblico tace, Palladium prenderà sempre più piede.
    tu però dai per scontato che nei prossimi anni gli utenti andranno avanti a usare Windows, imvho se Microsoft non rilascia entro tempi accettabili un sistema operativo ben fatto la realtà cambierà

    so di essere utopico, ma pian piano stanno perdendo davvero terreno ultimamente
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  8. #8
    Originariamente inviato da Guglie
    so di essere utopico, ma pian piano stanno predendo davvero terreno ultimamente
    linux & apple insieme nn fanno il 5%...
    live free or die

  9. #9
    io parlavo proprio di avvocati non di pubblico o proteste

    i problemi che puo creare sono una cosa da scoprire ma credo che tarderebbero richieste di indennizzi e menate varie

    io ho una copia di xp regolamente acquistata che è talmente stupida che la devo autenticare tramite telefono tutte le volte
    l'ultima volta per il cambio masterizzatore > dvdrw
    figuriamoci un chipset del genere che problemi puo dare

  10. #10
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    Secondo me le iniziative Palladium e TCPA sono state un po' travisate. La maggior parte delle aziende IT del mondo fanno parte del progetto, IBM compresa. Tutte le paure vengono a cadere nel momento in cui qualcuno produce una versione opensource del sistema. IBM ha da tempo pubblicato dei moduli TCPA opensource per Linux.
    The individual has always had to struggle to keep from being overwhelmed by the tribe. If you try it, you will be lonely often, and sometimes frightened. But no price is too high to pay for the privilege of owning yourself.

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