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  1. #1
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    Referendum: un po' di chiarezza

    Vista la grande disinformazione che ho potuto rilevare leggendo qua e là, allego una esaudiente spiegazione della legge e del referendum.

    Ognuno faccio come meglio crede, lungi da me l'idea di convertire o giudicare, ma lo faccia a ragion veduta.


    Cosa prevede la legge 40/2004 - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita.

    • Accesso alle tecniche di procreazione assistita.
    La legge prevede che si può accedere alla procreazione medicalmente assistita per risolvere i problemi derivanti dalla sterilità e dall’infertilità e qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuoverne le cause. Infatti, deve sussistere l’impossibilità di rimuovere le cause e comunque, gli impedimenti dovranno essere accertati e certificati dal medico.
    Le tecniche di procreazione medicalmente assistita si devono ispirare al principio della “minore invasività” attraverso un iter graduale, mirante a salvaguardare la coppia dal punto di vista tecnico e psicologico, e al principio del “consenso informato”, in quanto il medico ha il dovere di spiegare in maniera dettagliata alla coppia circa i metodi, i problemi bioetici, i possibili effetti collaterali sanitari e psicologici nonché i costi economici, ma, soprattutto, circa le probabilità di successo e i rischi derivanti dall’applicazione delle tecniche stesse.
    Tale volontà dovrà essere espressa consapevolmente da entrambi i soggetti per iscritto e potrà essere revocata fino alla fecondazione dell’ovulo, cioè fino alla formazione dell’embrione.
    Inoltre, la legge assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito, riconoscendogli la tutela e dandogli dignità sin dall’origine.

    • Chi può ricorrere alle tecniche di procreazione.
    Possono accedere alle tecniche le coppie formate da persone maggiorenni, di sesso diverso, sposate o conviventi, in età potenzialmente fertile e entrambi viventi.
    Attraverso tale previsione si esclude la possibilità di ricorrere alla procreazione assistita per i single, per i gay, per le “mamme-nonne”, e si vieta la fecondazione post mortem, realizzata cioè successivamente alla morte di un soggetto.

    • Divieto di ricorso a tecniche di procreazione di tipo eterologo.
    La legge ammette solamente la fecondazione di tipo omologo, che utilizza l’ovulo e/o lo spermatozoo che appartengono alla coppia che desidera un figlio. Infatti, è vietata la fecondazione di tipo eterologo, in quanto non è possibile ricorrere a donatori esterni. Con ciò si fa salvo il diritto del nascituro a crescere in una famiglia composta da genitori noti e che siano tali sia dal punto di vista biologico, legale che affettivo.


    • Divieto di clonazione, di congelamento e di sperimentazione sugli embrioni umani.
    Sono prescritte pene molto severe per chi effettua la clonazione mediante trasferimento di nucleo o di scissione dell’embrione sia per fini procreativi che di ricerca. Quindi, non è possibile produrre in laboratorio embrioni attraverso la clonazione umana, con la conseguente creazione di cellule staminali embrionali.
    Bisogna dire che queste cellule, ancora in fase di sperimentazione, non garantiscono a tutt’oggi l’efficacia terapeutica su pazienti affetti da patologie degenerative come il Parkinson e l’Alzheimer, in quanto l’ipotesi sul loro utilizzo non ha trovato ancora la convalidazione e la rispondenza scientifica, come nel caso di quelle tratte da tessuto adulto, dal cordone ombelicale o da feti abortiti spontaneamente, facendo anche temere la loro nocività perché cangerogene.
    E’ vietata la crioconservazione degli embrioni, cioè il loro congelamento, eccetto che nei casi tassativamente previsti come, ad esempio, quando vi sia una causa di forza maggiore relativa allo stato di salute della donna che impedisce il trasferimento degli embrioni nell’utero. Vietare il congelamento degli embrioni nega la possibilità di formare un numero di embrioni in surplus, che diviene a tutti gli effetti materiale da laboratorio e a disposizione per esperimenti. E’ certo che su 100 embrioni congelati, il 30% muore e il restante 70% risulta deteriorato o danneggiato.
    La legge, inoltre, vieta qualsiasi sperimentazione sugli embrioni umani, salvo quando si perseguano finalità esclusivamente terapeutiche e diagostiche volte alla tutela della salute e dello sviluppo dell’embrione.
    Infine, non possono essere prodotti più embrioni più di quelli strettamente necessari ad un solo ed unico impianto e, comunque, non più di tre. Il limite qui imposto garantisce da una parte il rispetto per la salute della donna che si sottopone alla fecondazione, in quanto attenua i già numerosi problemi fisici e psicologici che la stessa può avere a causa dell’iperovulazione apportata dai farmaci e dall’altro riduce l’ipotesi di gravidanze plurime che portano ad una inevitabile riduzione fetale, cioè ad uno o più aborti.
    Tali norme tutelano con forza i diritti del concepito dai primi istanti di vita, escludendo ogni tipo di manipolazione genetica, la produzione di embrioni ai fini della ricerca e la creazione di ibridi tra gameti umani e di specie diverse.
    Scusate i puntini di sospensione...... La verità è che non ho argomenti....

  2. #2
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    Parte II

    Il referendum

    Il prossimo 11 e 12 giugno gli elettori saranno chiamati ad esprimersi su quattro quesiti per l’abrogazione parziale della legge sulla procreazione medicalmente assistita.
    Dando per scontata l’importanza dell’istituzione referendaria come strumento di democrazia diretta costituzionalmente garantito, è bene dire che molto spesso ma, soprattutto in questo caso, tutta la questione relativa alla fecondazione sta assumendo un connotato approssimativo e superficiale, perché costruito e diffuso dai sostenitori del referendum, con l’avallo dei grandi mezzi di comunicazione e approfittando della disinformazione della maggioranza dei cittadini, in modo da far risaltare una versione dei fatti contenente informazioni assolutamente false e tendenziose e che esulano dalla portata effettiva delle norme contenute nella legge 40/2004.
    Infatti, analizzando ogni singolo quesito e come esso è stato pubblicizzato all’esterno, si nota che tutto è mosso da una evidente e forte ideologia e non da quelle che possono essere le divergenze di opinioni in merito alla questione, supportate da dati scientifici certi.
    Noi crediamo che i cittadini abbiano il diritto di sapere la verità, di conoscere quello che prevedono realmente le norme, di non essere illusi, soprattutto, quando si parla di salute.
    Proprio per questo motivo proponiamo di seguito una spiegazione di quanto previsto dai quesiti referendari, per capire cosa prevedono e che cosa celano alla luce del dettato normativo riportato in allegato.


    Primo quesito referendario:

    "Per consentire nuove cure per malattie come l'Alzheimer, il Parkinson, le sclerosi, il diabete, le cardiopatie, i tumori"
    Volete voi che sia abrogata la legge 19 febbraio 2004, n. 40, avente ad oggetto “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”, limitatamente alle seguenti parti: Articolo 12, comma 7, limitatamente alle parole: “discendente da un’unica cellula di partenza, eventualmente”; Articolo 13, comma 2, limitatamente alle parole: “ad essa collegate volte alla tutela della salute e allo sviluppo dell’embrione stesso, e qualora non siano disponibili metodologie alternative”; Articolo 13, comma 3, lettera c), limitatamente alle parole: “di clonazione mediante trasferimento di nucleo o”; Articolo 14, comma 1, limitatamente alle parole: “la crioconservazione e”?

    Naturalmente non esiste una sola persona al mondo sana di mente che ostacolerebbe ciò che è proposto come giustificativo del primo quesito.
    In realtà, esso propone l’abolizione dei limiti posti dalla legge 40/2004 circa la sperimentazione sugli embrioni umani, attraverso la loro clonazione e crioconservazione. Cosa vuol dire tutto questo?
    Vuol dire che gli embrioni verrebbero considerati come vere e proprie cavie da laboratorio, si avrebbero enormi quantità di embrioni congelati sottoposti a tutti i tipi di sperimentazione, che inevitabilmente porterebbero alla loro successiva soppressione, ma che dall’altro lato non garantirebbero nemmeno l’effettivo utilizzo delle famose cellule staminali embrionali, in quanto attualmente non esistono terapie, anche solo sperimentali, che impieghino tali cellule per la cura delle malattie elencate nel quesito referendario.
    Infatti, abbiamo assistito in questo periodo alla diffusione di messaggi che presentavano le cellule staminali embrionali come l’unica e la migliore via per lo sviluppo delle terapie cellulari salvavita. Questa notizia è assolutamente infondata, non solo perché non è possibile prevedere la loro efficacia, ma anche e soprattutto perché, a causa della loro totipotenza, hanno una tendenza intrinseca a produrre tumori.
    Attualmente, come è stato più volte ribadito da medici e ricercatori, la scienza sta avendo grandissimi risultati sia con l’utilizzo di cellule staminali adulte, che si rivelano altamente valide, sia con l’avvio di sperimentazioni che riguardano le cellule staminali celebrali umane dello stesso paziente, che ne eviterebbero anche il rigetto, e cellule staminali embrionali ricavate non da embrioni ma da cellule adulte, attraverso un processo di deprogrammazione, simile alla clonazione.
    Ciò eviterebbe il sacrificio di migliaia di embrioni, che non possono essere considerati un “agglomerato di cellule”, ma a tutti gli effetti vita umana.

    Secondo quesito referendario:
    "Per la tutela della salute della donna"
    Volete voi che sia abrogata la legge 19 febbraio 2004, n. 40, avente ad oggetto “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”, limitatamente alle seguenti parti:
    Articolo 1, comma 1, limitatamente alle parole: “Al fine di favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana”; Articolo 1, comma 1, limitatamente alle parole: “Al fine di favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana”; Articolo 1, comma 2: “Il ricorso alla procreazione medicalmente assistita è consentito qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o infertilità.”; Articolo 4, comma 1: “Il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita è consentito solo quando sia accertata l’impossibilità di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione ed è comunque circoscritto ai casi di sterilità o di infertilità inspiegate documentate da atto medico nonché ai casi di sterilità o di infertilità da causa accertata e certificata da atto medico.”;
    Articolo 4, comma 2, lettera a), limitatamente alle parole: “gradualità, al fine di evitare il ricorso ad interventi aventi un grado di invasività tecnico e psicologico più gravoso per i destinatari, ispirandosi al principio della”; Articolo 5, comma 1, limitatamente alle parole: “Fermo restando quanto stabilito dall’articolo 4, comma 1,”; Articolo 6, comma 3, limitatamente alle parole: “fino al momento della fecondazione dell’ovulo”; Articolo 13, comma 3, lettera b), limitatamente alle parole: “, di cui al comma 2 del presente articolo”; Articolo 14, comma 2, limitatamente alle parole: “ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre”; Articolo 14, comma 3, limitatamente alle parole: “per grave e documentata causa di forza maggiore relativa allo stato di salute della donna non prevedibile al momento della fecondazione”, nonché alle parole: “fino alla data del trasferimento, da realizzare non appena possibile”?

    Questo quesito propone l’eliminazione del vincolo per cui solo le coppie con accertati problemi di sterilità possono ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita e il principio di gradualità per quanto riguarda la diagnosi e la terapia, che dovrebbe essere scontato in campo medico e che garantisce la minor invasività delle tecniche e la ricerca sulle cause della sterilità, elementi importanti per la tutela dell’equilibrio psicologico della coppia.
    Cancellando il requisito della sterilità accertata dal medico, si punta a trasformare queste tecniche, da strumento utile per superare le difficoltà di procreazione a mezzo per dare un figlio a qualsiasi tipo di coppia, indipendentemente dai loro problemi procreativi. Infatti, dare la possibilità a chiunque di ricorrere alla fecondazione, implica l’allargamento dell’accesso anche a portatori di malattie genetiche, consentendo di eseguire l’analisi pre-impianto e scegliere gli embrioni sani ed eliminare quelli malati. Sicuramente una aspetto per alcuni molto interessante, ma che porta, comunque, all’ingiusto sacrificio di esseri umani, alla loro discriminazione e alla selezione di materiale umano sano, anticamera queste dell’eugenetica (letteralmente “del nascere sano”), scienza che studia, attraverso la clonazione di embrioni umani, la creazione di individui con caratteristiche predeterminate.
    Inoltre, il referendum vuole abolire la norma secondo cui si possono produrre in laboratorio massimo tre embrioni, che poi devono essere contemporaneamente e immediatamente impiantati nell’utero della donna. Attraverso l’eliminazione di questa norma, si ammetterebbe la produzione senza limite di embrioni, che verrebbero, quindi, congelati e molto probabilmente abbandonati, vista la possibilità di ritirare il consenso all’intervento in qualsiasi momento, anche dopo la formazione dell’embrione.
    Ma la cosa più grave, che naturalmente viene celata e che è l’antitesi di quello che viene detto per giustificare il quesito in oggetto, è che per creare una grande quantità di embrioni, la donna viene stimolata a produrre non uno ma dieci ovuli per volta, attraverso bombardamenti ormonali certamente non salutari. Questo, inoltre, può portare ad avere gravidanze multiple, parti prematuri, bimbi nati piccoli ecc.
    Non si deve nemmeno ignorare il fatto che, a dispetto di chi dice che con l’impianto di soli tre embrioni diminuiscono enormemente le probabilità di successo, al contrario, proprio aumentandone il numero si abbassano le possibilità di far arrivare almeno un bambino vivo alla nascita.
    Senza contare poi che è statisticamente provato che l’utilizzo di embrioni congelati riducono di quasi la metà le probabilità di attecchimento nell’utero rispetto a quelli non congelati, considerando che il 30% non sopravvive all’azoto liquido.
    Scusate i puntini di sospensione...... La verità è che non ho argomenti....

  3. #3
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    Parte III


    Terzo quesito referendario:
    "Per l'autodeterminazione e la tutela della salute della donna"
    Volete voi che sia abrogata la legge 19 febbraio 2004, n. 40, avente ad oggetto “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”, limitatamente alle seguenti parti:
    Articolo 1, comma 1: "Al fine di favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana è consentito il ricorso alla procreazione medicalmente assistita, alle condizioni e secondo le modalità previste dalla presente legge, che assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito."; Articolo 1, comma 2: "Il ricorso alla procreazione medicalmente assistita è consentito qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o infertilità."; Articolo 4, comma 1: "Il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita è consentito solo quando sia accertata l’impossibilità di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione ed è comunque circoscritto ai casi di sterilità o di infertilità inspiegate documentate da atto medico nonché ai casi di sterilità o di infertilità da causa accertata e certificata da atto medico."; Articolo 4, comma 2, lettera a), limitatamente alle parole: "gradualità, al fine di evitare il ricorso ad interventi aventi un grado di invasività tecnico e psicologico più gravoso per i destinatari, ispirandosi al principio della"; Articolo 5, comma 1, limitatamente alle parole: "Fermo restando quanto stabilito dall’articolo 4, comma 1"; Articolo 6, comma 3, limitatamente alle parole: "Fino al momento della fecondazione dell’ovulo"; Articolo 13, comma 3, lettera b), limitatamente alle parole: "e terapeutiche, di cui al comma 2 del presente articolo"; Articolo 14, comma 2, limitatamente alle parole: "ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre";
    Articolo 14, comma 3 limitatamente alle parole: "per grave e documentata causa di forza maggiore relativa allo stato di salute della donna non prevedibile al momento della fecondazione"; nonché alle parole: "fino alla data del trasferimento, da realizzare non appena possibile"?
    Il terzo quesito è identico al precedente, eccetto per il fatto che cancellerebbe esplicitamente la parte che “assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito”. Quest’ultimo verrebbe ridotto a “cosa” di cui disporre liberamente e non di essere umano titolare di diritti soggettivi. La tutela della salute della donna e la sua autodeterminazione, come abbiamo precedentemente e ampliamento dimostrato, non passa certo per la lesione di diritti altrui.


    Quanto quesito referendario:

    "Per la fecondazione eterologa"
    Volete voi che sia abrogata la legge 19 febbraio 2004, n. 40, avente ad oggetto “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”, limitatamente alle seguenti parti:
    Articolo 4, comma 3: “È vietato il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo.”; Articolo 9, comma 1, limitatamente alle parole: “in violazione del divieto di cui all’articolo 4, comma 3”; Articolo 9, comma 3, limitatamente alle parole: “in violazione del divieto di cui all’articolo 4, comma 3”; Articolo 12, comma 1: “Chiunque a qualsiasi titolo utilizza a fini procreativi gameti di soggetti estranei alla coppia richiedente, in violazione di quanto previsto dall’articolo 4, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300.000 a 600.000 euro.”; Articolo 12, comma 8, limitatamente alla parola: “1,”.

    I promotori del referendum vorrebbero con la presentazioni di questo quesito l’abrogazione del divieto di fecondazione eterologa. Questo vuol dire produrre l’embrione in provetta, utilizzando gameti (spermatozoi e/o ovociti) provenienti da un donatore esterno e prelevandoli da apposite banche con costi anche molto elevati. La fecondazione eterologa, nei casi di cattiva qualità del seme del partner, permetterebbe di aumentare le probabilità di successo e le possibilità di trattamento attraverso il seme di un donatore.
    Ma quali le conseguenze di questa pratica e perché bisogna riconoscere come fondato e universale il diritto di procreare “a tutti i costi”, quando c’è una evidente abuso, a dir poco egoistico, delle libertà garantite dallo stato? In che modo viene espresso il vero desiderio di procreare se tutto è incentrato sull’amore unico ed esclusivo per se stessi?
    Prima di tutto il diritto all’anonimato del donatore verrebbe a scontrarsi con quello del bambino nato che, invece, si troverebbe escluso dalla possibilità di conoscere, nel corso della sua vita, l’identità dei suoi veri genitori biologici. Oltre a ciò, l’anonimato potrebbe apportare dei rischi per la salute del figlio, vista l’impossibilità di eseguire una anamnesi completa sul donatore.
    Dobbiamo anche aggiungere che il donatore può più volte donare il proprio seme, implicando la possibilità di avere fratelli genetici sparsi un po’ ovunque e la non esclusa eventualità di incesti tra discendenti di uno stesso genitore (le conseguenze sono note più o meno a tutti, prima fra tutte l’eventualità di malformazioni del feto).
    Con l’inseminazione eterologa, non sono nemmeno scongiurati, anzi si moltiplicano, i problemi e le difficoltà che si incontrano, come vediamo già spessissimo nei casi di adozione, quando bisogna comunicare al figlio che è biologicamente estraneo ai genitori giuridici. Nell’adozione, vediamo al contrario, ci si trova di fronte ad un vero atto d’amore, coraggioso e generoso, in quanto da una parte la coppia si assume la responsabilità derivata dai rischi dell’adozione, sottoponendosi ad una infinita sequenza di pratiche burocratiche e indagini di ogni genere che comportano enormi sacrifici economici e psicologici, e dall’altra il bambino in stato di abbandono viene accolto nella sua nuova famiglia e sottratto ad un futuro assolutamente difficoltoso e incerto.
    Non si può nemmeno immaginare quanto possa essere a dir poco sconvolgente per un bambino nato con la fecondazione eterologa apprendere che è frutto di una tecnica realizzata in laboratorio in provetta e che una parte del suo DNA proviene da una persona sconosciuta.
    Scusate i puntini di sospensione...... La verità è che non ho argomenti....

  4. #4
    e bbastaa ci sono 812 3d aperti, usarne un paio pare brutto?
    [color=sandy brown]Brenzario...dove osano i bradipi.[/color]
    "Fare il grafico è sempre meglio che lavorare"

    Limbo Boys

  5. #5
    [supersaibal]Originariamente inviato da Brenz
    e bbastaa ci sono 812 3d aperti, usarne un paio pare brutto? [/supersaibal]
    ognuno deve dire la sua.. è democrazia

    approposito







  6. #6
    [supersaibal]Originariamente inviato da bluesexplosion
    ognuno deve dire la sua.. è democrazia

    approposito

    [IMG] http://www.direbla.it/varie/referendum2.jpg[/IMG]




    [/supersaibal]
    Vedo con piacere che l'hai ridimensionato
    [color=sandy brown]Brenzario...dove osano i bradipi.[/color]
    "Fare il grafico è sempre meglio che lavorare"

    Limbo Boys

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da Brenz
    Vedo con piacere che l'hai ridimensionato [/supersaibal]
    so cattivo eh :maLOL: :maLOL:

  8. #8

    Re: Referendum: un po' di chiarezza

    [supersaibal]Originariamente inviato da kalosjo
    Vista la grande disinformazione che ho potuto rilevare leggendo qua e là, allego una esaudiente spiegazione della legge e del referendum.

    Ognuno faccio come meglio crede, lungi da me l'idea di convertire o giudicare, ma lo faccia a ragion veduta. [/supersaibal]
    Tutta 'sta premessa, e poi posti un'analisi dei quesiti di smaccatamente di parte.

    Lecito, per carità, ma dillo subito che vuoi dire la tua, e magari usa uno dei thread già presenti.

  9. #9
    Moderatore di CMS L'avatar di kalosjo
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    Re: Re: Referendum: un po' di chiarezza

    [supersaibal]Originariamente inviato da skidx
    Tutta 'sta premessa, e poi posti un'analisi dei quesiti di smaccatamente di parte.

    Lecito, per carità, ma dillo subito che vuoi dire la tua, e magari usa uno dei thread già presenti. [/supersaibal]
    Beh, chi scrive nel forum vuole sempre dire la sua.... o no....?
    Scusate i puntini di sospensione...... La verità è che non ho argomenti....

  10. #10

    Re: Re: Re: Referendum: un po' di chiarezza

    [supersaibal]Originariamente inviato da kalosjo
    Beh, chi scrive nel forum vuole sempre dire la sua.... o no....?
    [/supersaibal]
    no a me le cose me le suggerisce brenz... solo che poi le interpreto e vengo fuori delle boiate

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