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  1. #1

    Referendum: non tutti i religiosi...

    Per fortuna non tutti i religiosi aderiscono alla campagna stensionistica della Chiesa Cattolica.
    Qui c'è un appello di religiose, religiosi e laici "per il rispetto della sacralità della coscienza".

    vi invito a leggerlo, mi pare molto sincero e ben scritto.

    http://www.adista.it/referendum/default.asp

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di nazgul
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    Lo dice anche il mio parroco, ma m'aveva detto di stare zitto, poco male, sono stato zitto, l'ho scritto solo in un forum
    HIC SUNT LEONES
    Ma tu come campi? Mah faccio cose...vedo gente
    il cambiamento non è mai doloroso, solo la resistenza al cambiamento lo è

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Appunto ieri nel thread fiume avevo chiesto: e il libero arbitrio?
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  4. #4
    Mi pare di ricordare che le altre religioni italiane (non c'è solo la chiesa cattolica) abbiano avuto in merito al referendum un atteggiamento totalmente diverso senza appelli al non votare e rifacendosi per le decisioni da prendere alle singole coscienze dei fedeli.
    The more the state 'plans' the more difficult planning becomes for the individual.
    Sto nella Pampa

  5. #5
    LA VITA NON SI PUÒ METTERE AI VOTI


  6. #6
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    [supersaibal]Una volta qui c'era il bar Mario
    L'han tirato giù tanti anni fa
    E i vecchi, i vecchi, i vecchi i vecchi
    sono ancora lì che dicono che senza non si fa

    [/supersaibal]

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da marruz
    LA VITA NON SI PUÒ METTERE AI VOTI

    [/supersaibal]
    Bello vero?

    Con l'immagine di un feto poi.

  8. #8
    [supersaibal]Originariamente inviato da jsmoran
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    ... [/supersaibal]

    probabilmente tu da solo fai moltitudine
    te lo incollo qui, anche se potrebbe sembrare una confidenza eccessiva..



    “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore”. Non è forzato, per noi e per molti cristiani, di fronte al referendum sulla procreazione assistita questo riferimento alle parole iniziali della Costituzione pastorale sulla Chiesa promulgata “a perpetua memoria” dal Concilio. Perché questa partecipazione in solido alla condizione umana porta necessariamente a partecipare anche alla trasversalità interna a ognuna delle aggregazioni che si creano in base a contrastanti opinioni e opzioni politiche attinenti direttamente all’etica. Non si pone qui la questione di coalizzarsi in un solo schieramento. Compito dei vescovi è indicare valori, non imporre ai credenti scelte che competono alla coscienza e alla fede di ognuno. Ne va della autenticità e credibilità della loro solidarietà umana.

    Il cristianesimo non è mai stato solo potere e lotta fra poteri. Il Vangelo e la profezia hanno incessantemente animato la crescita dell’umanità lungo l’asse dei valori democratici, fra cui il primato della coscienza, il pluralismo, l’etica della responsabilità. Che dire allora di questa chiamata all’ubbidienza verso l’autorità e all’appartenenza ecclesiale in occasione del referendum? Che ne è del primato della coscienza, che ne è del pluralismo, che ne è dell’etica della responsabilità? Che ne è della lettera e dello spirito del Concilio?

    Vogliamo rileggere la magnifica apertura della “Costituzione dogmatica sulla Chiesa”? Il Concilio si serve di parole antiche, citando cioè il profeta Geremia e l’apostolo Paolo, per dire la parola nuova quasi rivoluzionaria che tanti, compreso in primo luogo Papa Giovanni, si aspettavano da tempo: “Ecco venir giorni (parola del Signore) nei quali stringerò con Israele e con Giuda un patto nuovo…Porrò la mia legge nei loro cuori e nelle loro menti l’imprimerò; essi mi avranno per Dio e io li avrò per mio popolo… Tutti essi, piccoli e grandi, mi riconosceranno, dice il Signore” (Geremia 31, 31-34). Cristo istituì questo nuovo patto, cioè la nuova alleanza nel suo sangue (cfr. I Cor. II, 25)…”.
    Questo è scritto nel documento conciliare fondamentale. Se tutti hanno impressa nella loro mente e nel loro cuore la legge di Dio perché non dare fiducia agli uomini e alle donne? Perché non affidare la ricerca delle soluzioni più giuste al contesto della partecipazione democratica in cui coscienze responsabili si confrontano e infine trovano mediazioni politiche? Perché forzare le coscienze col principio di autorità per fare un fronte politico contrappositivo?

    Si obbietta da parte dei vertici ecclesiastici che “I parlamenti che approvano e promulgano simili leggi (quelle che legalizzano l’aborto, ndr) devono essere consapevoli di spingersi oltre le proprie competenze e di porsi in palese conflitto con la Legge di Dio e con la legge di natura” (Giovanni Paolo II, Memoria e identità).
    E’ vero che la democrazia non è esente da errori, da ingiustizie e da misfatti anche gravi. La guerra preventiva, ma si può dire la guerra senza aggettivi, è un esempio attuale eclatante che brucia a due anni dall’inizio della guerra contro l’Iraq. Ma la soluzione è il principio di autorità? Quando l’autorità ecclesiastica gestiva, direttamente o indirettamente, il potere civile non ha forse commesso gli stessi errori e misfatti e massacri?

    No, la soluzione al problema del rapporto fra la legge umana imperfetta e la legge divina perfetta non è l’appello al principio di autorità, non è il ritorno al primato dell’appartenenza, non è un nuovo intruppamento dietro il potere che si fa scudo di Dio. La risposta è quella di Gesù: la profezia disarmata, la testimonianza che rifiuta il potere e che allontana da sé la tentazione stessa del potere. Lo indica bene l’apostolo Paolo in una sua lettera: “(Gesù) pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce”.

  9. #9
    [supersaibal]Originariamente inviato da jsmoran
    Impossibile visualizzare la pagina
    Al sito Web è connesso un numero eccessivo di utenti.[/supersaibal]
    E' anche qui: http://www.comitatoreferendumtoscana...preligiosi.htm

  10. #10
    [supersaibal]Originariamente inviato da marruz
    probabilmente tu da solo fai moltitudine
    te lo incollo qui, anche se potrebbe sembrare una confidenza eccessiva.. [/supersaibal]
    Grazie.
    Dovrebbero leggerlo i talebani del Vaticano, questo semplice appello a una fede non integralista.
    [supersaibal]Una volta qui c'era il bar Mario
    L'han tirato giù tanti anni fa
    E i vecchi, i vecchi, i vecchi i vecchi
    sono ancora lì che dicono che senza non si fa

    [/supersaibal]

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