battute porne a parte
Trent'anni dopo, la fonte segreta dello scandalo Watergate esce dall'ombra
«Ecco come ho inchiodato Nixon»
L’ammissione dell’ex numero due dell’Fbi, Mark Felt: «Ero io la Gola Profonda». E Woodward conferma: sì, l’informatore era lui
Mark Felt in una foto del 1976 (Ap)
«Ma è un cattolico questo Felt?» chiese il presidente Nixon. «Macché: un ebreo» ribatté il consigliere Haldeman. «Cristo! Un giudeo al dannato Fbi» imprecò Nixon: a tutti i costi voleva scoprire se fosse proprio Felt «Gola Profonda» la talpa che rivelava al quotidiano Washington Post i segreti dello scandalo Watergate che l’avrebbe costretto alle dimissioni il 9 agosto 1974. Nixon aveva buon fiuto: ieri il rotocalco Vanity Fair ha confermato che Mark Felt ( nella foto) , 91 anni, ex numero 2 del Federal Bureau of Investigation, era la fonte dei cronisti Bob Woodward e Carl Bernstein che misero k.o. il più duro presidente del XX secolo.
E’ la figlia di Felt, Joan, a rivelare i segreti del padre, invalido, «per pagare qualche debituccio, magari le tasse dell’università di mio figlio Nick». Così, in chiave casalinga, finisce l’epopea che scosse gli Stati Uniti. L’ultima conferma dal Washington Post : «Felt è Gola Profonda». Woodward e il suo direttore Bradlee ricordano: «Che la fonte fosse il numero 2 del Fbi ci tranquillizzava». Tutto era cominciato il 17 giugno 1972, quando un gruppo di ladruncoli venne beccato negli uffici del partito democratico al Watergate, sgraziato colosso di cemento bianco a Washington. Nixon, repubblicano, era in campagna elettorale contro il senatore democratico George McGovern, ostile alla guerra in Vietnam. I «ladri» volevano installare microspie per controllare gli avversari: non servivano, a novembre Nixon batté McGovern a valanga.
corriere.it
Carino che sia venuto alla luce da Vanity Fair