"Arriva la benzina con meno petrolio. A lanciarla, in Italia, sarà la Shell, che la presenterà ufficialmente il prossimo 9 giugno.
Alla compagnia Usa le bocche sono cucite sull'esatta natura di questo nuovo tipo di carburante. Di certo si sa che è un prodotto di sintesi, che non deriva unicamente dal greggio.
"Una grande innovazione tecnologica, possibile grazie ad un processo brevettato da Shell, che offrirà agli automobilisti italiani un carburante più puro, con performance migliori per i motori e per l'ambiente", spiegano dal gruppo.
Quindi, una benzina meno inquinante... "Non solo: è un prodotto che presenta più di un'innovazione", dicono sibillini. Un prodotto che verrà commercializzato da subito e che, fanno sapere dalla Shell, "non costerà di più, ma nemmeno meno, dell'attuale verde".
L'annuncio della Shell giunge in un periodo particolarmente delicato sul fronte energetico. Dopo la flessione dei primi mesi del 2005, le quotazioni del petrolio sono tornate a salire. E ormai la soglia dei 50 dollari sembra inviolabile al ribasso.
Rupert Krietemeyer, portavoce del Commissario Ue all’Energia, Andris Piebalgs, ha annunciato che Bruxelles chiederà all’Opec, in occasione della riunione bilaterale del 9 giugno (qualche giorno prima del vertice del cartello, previsto il 15 giugno, e giusto in corrispondenza dell'annuncio della Shell ), di aumentare la produzione di petrolio.
"La sicurezza dell'offerta sarà la questione principale e la Commissione chiederà al cartello di aumentare la sua produzione", ha spiegato Rupert Krietemeyer.
Qualche giorno fa, il presidente dell'Opec, Ahmed Fahd-Al-Sabah, aveva anticipato che la produzione dovrebbe essere mantenuta al livello attuale per il terzo trimestre.
La commercializzazione di carburanti che prevedono una riduzione della componente petrolifera, sebbene certo non risolutiva della sete di energia a livello mondiale (secondo gli esperti, la domanda dei Paesi emergenti - Cina e India -, unita a quella delle aree industrializzate, non è destinata a calare a breve), apre la strada a un progressivo affrancamento dall'oro nero.
Del resto, è da tempo che le compagnie lavorano a strade alternative rispetto al greggio. Sinora, la via più battuta è stata quella dell'idrogeno, che, però, comporta costi elevati, nonché lo stravolgimento degli impianti di distribuzione dei carburanti e della progettazione delle auto. La Shell apre un nuovo fronte. Ora bisognerà attendere la risposta dei concorrenti.