Ad un certo punto della giovine età, accade un certo sovrapporsi d'istanze esistenziali personali con istanze politiche ed ideali. Insomma la ribellione verso l'autorità paterna s'innesta con la ribellione, il desiderio del nuovo in politica. Ma questa armonia fra ribellione personale e ribellione collettiva è valida laddove il babbo è conservatore e il figliolo è progressista. Se invece, ahinoi, il babbo è egli stesso un ribelle invecchiato, un fricchettone dai capelli grigi, il figliolo è nella confusione, cerca vie d'uscita originali e financo pericolose. Un vero padre deve attenersi all'icona che ci si attende. Un vero padre deve obtorto collo essere un conservatore, sì da lasciare al figlio lo spazio per ribellarsi, altrimenti lo soffoca. Troppi padri si sentono ancora al centro della partita, e per questo i giovini non hanno personalità.