Certe considerazioni possono essere frutto di suggestioni di chi, per sorte e volontà, si è nutrito di cinema e letteratura. Magari non tutto è parte di un disegno prestabilito scaturito dalla volontà di un organo che vigila e mette le cose su un certo binario, però come chi divina nei fondi di caffé, ho il gusto di leggere certi "segni", di aggregare le discontinuità e sommare gli indizi.
Per esempio, viaggiando spesso sugli eurostar, mi capita di applicarmi nell'arte pratica del ficcanasagg... dell'osservazione, moderata dal mio ben noto savoir-faire. Sono treni a prenotazione obbligatoria, quindi l'assegnazione del posto è gestita da un sistema automatico che colloca i passeggeri secondo il caso o la preferenza, qualora la si esprima, a seconda della disponibilità. E allora mi sono chiesto come mai mi capita spesso di viaggiare, da solo, accanto a, nell'ordine:
- individuo anziano, tranquillo, con l'hobby della ceramica, tronfio di sicurezze e prodigo di consigli;
- coppia puci-puci, che recita tutti i tipici salmi melensi, dalle carezze sul ginocchio allo stillicidio di bacini;
oppure nella configurazione:
- 2 studentesse fuori sede, con grilli per la testa, tracotanti nella favella e nei modi, lode alla natura anatema dell'educazione;
- militari in pausa di riflessione da un decennio;
E il mio impulso indagatorio, che si gingilla con l'arte deduttiva instillata dall'infanzia dalle imprese del Dupin di Poe, si domanda: Chi c'è dietro tutto ciò? Il calcolatore di trenitalia è tarato su una schema di profili che combina un dato soggetto con la terna di individui dal successo meno probabile?