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  1. #1

    Markup come creazione di verità

    Markup come creazione di verità

    Oh, volevo rendervi partecipi di un altro mio vaneggiamento, frutto di pensieri che si accavallano, si graffiano o si prendono per mano.

    Mi piacerebbe analizzare i princìpi più profondi che sostengono la filosofia degli standard web. Come dovrebbe essere noto, la funzione di un linguaggio di markup è quella di descrivere i componenti di un documento, descrivendo così anche il documento stesso.

    Rifacendomi all'esempio del bigliettino amoroso, illustrato nell'articolo [ www.mibmagazine.it/article.php?id=51 ], mi pare emerga chiaramente come, tramite il mark, sia possibile creare una sorta di verità virtuale tra l'uomo e la macchina.

    Se ci pensiamo bene, quando scriviamo un documento con un linguaggio di marcatura utilizziamo delle regole definite (in xhtml sono già definite, ma nell'esempio dell'articolo le abbiamo imposte noi), praticamente condivise tra noi e il browser.

    Vogliamo rappresentare un titolo? Usiamo h1 e la macchina lo riconosce come tale, ovvero per il significato che anche noi intendiamo. Sommando l'insieme di regole, allora mi pare come si venga a formare un piccolo mondo fatto di comunicazione intelligente tra noi e il computer.

    Questo mondo, per essere sfruttato bene e al pieno delle sue potenzialità, ovviamente deve basarsi il più possibile sulla descrizione, ovvero lo strumento basilare della comunicazione.

    Ecco perchè assume importanza il markup intelligente (uso semantico dei tag, no tabelle per layout, ecc.).

    Ampliando il discorso, ecco che acquista un senso forte anche lo standard. Il piccolo mondo della verità virtuale, facendo parte del grande progetto World Wide Web, per diventare davvero globale necessita di regole ugualmente utilizzate da tutti.

    E questo è quello per cui si impegna il w3c ( www.w3.org ) ed è il motivo che dovrebbe avvicinare anche gli scettici al loro utilizzo. Utilizzare gli standard significa quindi poter gestire una verità globale, condivisibile da tutti.

    Spero di esser stato chiaro e sarei felice di far partire una discussione sull'argomento. Oh, spero si intuisca sin da subito l'assenza di toni inquisitori o prese di posizione superiore: sto cercando di migliorare la mia esposizione.

  2. #2
    Utente di HTML.it
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    1,965
    Bel post.

    Devo dire che e' anche colpa dell'informazione stessa lo scetticismo che si e' creato.

    Soltanto da poco si stanno diffondendo certe idee.

    Nessuno puo' andare avanti con le proprie regole ( un eccesso di liberta' e' una limitazione di liberta' ), per questo e' giusto attenersi agli standard.
    Questo porta inevitabilmente a un'alta qualità di comunicazione.

    E' giusto voler far parte di un mondo piu' ampio.

  3. #3
    Già, proprio così.

    Se proviamo poi a pensare alla prossima diffusione che avrà xml, il concetto di espandibilità di xhtml potrebbe davvero diventare interessante.

    Potrebbero nascere nuovi piccoli standard (tipo RSS) per descrivere vari tipi di informazione, e questi sarebbero ovviamente affiancati al classico xhtml.

    Un esempio che mi viene in mente potrebbe essere un piccolo linguaggio per descrivere i nuovi film in programmazione per i cinema, con tanto di orari, locandine, recensioni e via dicendo.

    Se poi si creasse un applicativo in grado di leggere questi file, provate a pensare a quante cose interessanti verrebbero fuori: sarebbe possibile cercare tutti i film in tutte le città, in tutte le nazioni perchè ogni progettista web che crea siti per i cinema implementerebbe questo piccolo standard.

    Ovviamente le possibilità sono molteplici: le informazioni contenute in quei file potrebbero essere utilizzate da altri tipi di software, i quali potrebbero incrociarle con altri dati raccolti e ampliare la tipologia e l'esattezza della risposta cercata.

    Ecco che si evidenzia ancor di più la necessità di dividere il contenuto dalla presentazione.

  4. #4

    Gli standard aiutano a vivere meglio

    Ho da poco finito di leggere Siti che funzionano 2.0 di Sofia Postai che raccomando a tutti
    (oltre a L'architettura del nuovo Web di Tim Berners-Lee ).
    Consiglio anche la lettura (meno impegnativa) di
    Gli standard web sono inutili (da soli) .

    Dal libro di Sofia Postai voglio segnalare il fatto che consiglia di utilizzare interfacce "standard", a cui l'utente è già abituato, perchè l'interfaccia migliore (dal punto di vista dell'usabilità) è l'interfaccia che non si nota.


  5. #5

    Re: Gli standard aiutano a vivere meglio

    Originariamente inviato da andrea.paiola
    Dal libro di Sofia Postai voglio segnalare il fatto che consiglia di utilizzare interfacce "standard", a cui l'utente è già abituato, perchè l'interfaccia migliore (dal punto di vista dell'usabilità) è l'interfaccia che non si nota.

    Bene, grazie, ma non cosa centra con la discussione?

  6. #6

    Re: Re: Gli standard aiutano a vivere meglio

    Originariamente inviato da pierofix
    Bene, grazie, ma non cosa centra con la discussione?
    se leggi l'articolo che ho segnalato te ne rendi conto (spero :rollo: )

  7. #7
    L'articolo è davvero interessante (mi pare di averlo già letto tempo addietro su tua segnalazione) ma qui volevo puntare la discussione sotto un diverso punto di vista.

    Vorrei cioè approfondire il discorso della verità virtuale, ovvero questa sorta di rapporto tra uomo e macchina (e, tramite il web, di conseguenza uomo-uomo) che si crea grazie alla condivisione di regole prefissate.

  8. #8

    Il futuro?

    Perchè si arrivi alla messa in pratica del web semantico c'è bisogno che si descrivano le informazioni (contenute dal markup) correlandole ad ontologie.
    I linguaggi di inferenza permetteranno ai computer di "tradurre" buona parte dei contenuti delle pagine.
    Il web semantico si basa proprio sul fatto che ognuno metterà online le informazioni collegandole alla propria "logica"... alla logica con cui è stato creato il documento.
    Ma questa stessa logica sarà descritta da uno standard (RDF) che permetterà di dare una cornice comune... rendendo quindi non solo i contenuti, ma anche la descrizione semantica e la descrizione della "logica" condivisibili con gli altri e TRADUCIBILI DA UNA LOGICA ALL'ALTRA.
    Semantic Web (W3C)
    Web Semantico (pro.html.it)
    Web semantico (wikipedia)
    Inferenza (wikipedia)
    e adesso scusatemi ma devo sbavare un po'

  9. #9
    ma non avevi detto che nn avevi più tempo per le uscite filosofiche?

  10. #10
    Originariamente inviato da awd
    ma non avevi detto che nn avevi più tempo per le uscite filosofiche?
    anche gizax e io ci siamo detti la stessa cosa :master: :rollo:

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