Napoli: in libertà le tre donne arrestate durante le aggressioni alla Polizia
Nelle guerre mai concedere vantaggi al nemico. Ma a Napoli paradossalmente è lo Stato che alla fine contro la criminalità alza bandiera bianca. E non perché le forze dell'ordine vogliano battere in ritirata. Ma perché dopo ogni colpo assestato alle officine della Camorra, i piccoli criminali sanno di poter contare su un alleato di ferro, la macchina della Giustizia. Con i suoi tempi lunghi, i suoi processi infiniti, le leggi, le leggine, i cavilli del codice che vanificano sforzi e successi conquistati dalla Stato sul campo. Tanto per la cronaca le tre donne arrestate per aver aggredito i poliziotti impegnati nell'arresto di un rapinatore sono tornate in libertà. Eppure Rita Fabbricino, di 40 anni, con le due figlie di 20 e 19, sono indagate per danneggiamento, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamenti. Il Viminale ha inviato altri 100 poliziotti di sostegno alla questura di Napoli dopo le aggressioni dei giorni scorsi ma a che serve, si chiedono giustamente i poliziotti di Napoli, spremere Scampia, pressare sui clan di Forcella, rischiare la vita "se gli uomini o le donne tolte oggi alla Camorra domani ce li ritroviamo fuori". E la Camorra naturalmente ringrazia. D'altra parte col 27 per cento di disoccupazione a Napoli gli imputati scarcerati perché in attesa di giudizio o grazie ai benefici di legge non hanno alternative: o emigrano o rientrano nel circolo del crimine.
che schifo di giustizia che abbiamo in italia. Troppo Pannella ha ragione dicendo che si deve stravolgere questo enorme sbilanciamento tra poteri dell'accusa e della difesa.
fortuna che se tutto va bene emigro!