un articolo interessante di giuseppe d'avanzo. parte dalla faccenda del rapimento e tortura di Abu Omar.
L'affare non può essere dunque soltanto penale (se così fosse, sarebbe già moribondo), ma politico. Perché politiche sono le questioni sul tavolo: quale ruolo ha avuto l'Italia nella Guerra al Terrorismo pianificata da Washington? Quali attività illegali o extralegali sono state autorizzate dal governo e realizzate non solo dagli apparati di sicurezza, ma anche dalla polizia giudiziaria? Quelle attività illegali o extralegali erano necessarie per proteggere il Paese dal terrore o quali per "costruire prove" contro i cosiddetti "Stati canaglia"? Qual è stato il grado di coinvolgimento della magistratura e il livello di deformazione del paradigma del giudizio penale, che poi vuol dire certezza del diritto, eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, immunità dall'arbitrio inquisitorio?