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  1. #1

    «Vespa strapagato, Floris penalizzato»

    una mazzetta pagata coi soldi nostri

    ROMA — Nino Rizzo Nervo, consigliere Rai in quota Margherita, è preoccupato per il futuro della tv pubblica. Perché?
    «Non per gli sforzi del nuovo Cda. Stiamo lavorando bene, abbiamo ottime probabilità di ottenere tutti i diritti dei Campionati di calcio 2010. Ma la situazione generale mi allarma e non condivido l’ottimismo di qualche collega».
    Pensa a Carlo Rognoni, Ds, che ha definito «forte» il nuovo palinsesto dicendo che potrebbe rivedere il giudizio sul direttore generale Flavio Cattaneo?
    «I palinsesti sono la fotocopia dei vecchi e non risolvono il problema del pluralismo. Eppure l’unico messaggio alle Camere di Ciampi era su questo tema... In quanto a Cattaneo, sospenderei il giudizio. E’ vero, con noi è collaborativo. Ma se un direttore generale non lo fosse con un Cda, sarebbe un fatto serio. C’è crisi nel prodotto, nel conto economico, nella riorganizzazione, nel management. Il sindacato dei dirigenti, l’Adrai, per la prima volta ha parlato di sciopero. Un segnale inquietante. Ha accusato i vertici dell’azienda di aver deciso, negli ultimi anni, soprattutto sulla base di amicizie e appartenenze ».
    Ha qualche prova?
    «Prendiamo il contratto di Bruno Vespa. Non voglio essere frainteso: è un eccellente professionista e una risorsa della Rai. Ma la Rai sembra diventata una risorsa di Vespa. Tutto è avvenuto all’insegna del "facciamo in fretta prima che arrivi il nuovo Consiglio". Il contratto scadeva il 31 agosto 2006 con un diritto di opzione da parte della Rai fino al 31 agosto 2007 da esercitare entro il 31 dicembre 2005. Da una nota informativa del direttore generale non si evince alcun carattere di emergenza. Eppure i l 12 aprile i l Cda uscente, nelle sue ultime ore, esercita l’opzione fino al 2007 inserendo una clausola che prevede una proroga fino al 31 agosto 2010 con una opzione congiunta Rai-Vespa. E poi una sub-clausola che consente a Vespa di esercitare l’opzione da solo. Trascorsi otto giorni di avviso alla Rai senza risposta, vale il silenzio-assenso».
    E cosa succede dopo il 12 aprile?
    «Vespa esercita l’opzione subito, il 26 maggio 2005. Ma la prima riunione utile del nostro nuovo Consiglio di amministrazione era fissata solo per il 7 giugno. E si sapeva! Nemmeno volendo avremmo potuto esprimerci sul merito. Il contratto prevede un minimo di 100 puntate l’anno, quindi tre a settimana, fino al 2010 per un importo annuo di 1.187.000 euro. Più dei compensi dei direttori di Tg1, Tg2, Tg3, Tgr e Giornale Radio messi insieme»
    Ma Vespa è il volto-simbolo di Rai Uno. Lo share medio è superiore al 21%. Risultato egregio, no?
    «Chi lo nega? A nessuno di noi sarebbe venuto in mente di fare a meno di Vespa. Ma sarebbe stato giusto discutere il contratto e le intenzioni editoriali. Mi sembra quantomeno scorretto che tutto sia andato in porto così rapidamente a insaputa del nuovo Consiglio di amministrazione. E’ un po’ il simbolo di una gestione "amicale". La fretta per Vespa stride col silenzio sulla sentenza che reintegra Santoro».
    Santoro è europarlamentare...
    «E’ suo pieno diritto ricevere una proposta dalla Rai e poi decidere se dimettersi o no. In quanto alla gestione "amicale": perché Giovanni Masotti, che raggiunge il 6,5-7% di ascolti su Raidue, percepisce 4000 euro ogni puntata in più rispetto al suo stipendio mentre la squadra di Raitre, ovvero Giovanni Floris, Federica Sciarelli, Andrea Vianello, che garantiscono tra il 12 e il 15% di share, si ferma a 1300?».
    Altre preoccupazione?
    «Il prodotto non è più al centro dell’azienda, i magazzini sono vuoti, aumenta l’acquisto e cresce l’impossibilità di un controllo creativo. La moltiplicazione dei passaggi burocratici con tre direzioni—palinsesti, risorse umane, risorse artistiche — non rende l’azienda più efficiente ma serve solo a ottimizzare il controllo "politico". La gestione "amicale" torna nelle scelte verticistiche su contratti e scritture: per esempio nell’ammontare delle commesse a una sola azienda, "Euroscena", titolare dell’appalto delle riprese esterne di palazzo Chigi. In quanto al conto economico, i 113 milioni di euro di attivo derivano da benefici fiscali e da un diverso ammortamento dei diritti cinematografici. Sono stati restituiti al ministero dell’Economia 80 milioni di euro non di ricavi ma di soldi della Rai».
    Morale, Rizzo Nervo?
    «Intendo proporre, nel prossimo Cda, una consulenza esterna, una due diligence, che certifichi lo stato di salute dell’azienda e controlli la regolarità degli atti. E’ ciò che fece Cattaneo insediandosi. Se tutto sarà regolare, sarò il primo a essere felice. Altrimenti ognuno si assumerà le proprie responsabilità».

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  2. #2
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    niente di nuovo sotto il sole

  3. #3
    [supersaibal]Originariamente inviato da Morfeus
    niente di nuovo sotto il sole [/supersaibal]
    Purtroppo.
    Un bacio può cambiarti la vita. Non sempre in meglio.
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