PORTO CERVO (Ot), 7 luglio 2005 - Il triangolo no. Non era stato considerato. E invece quel che si è consumato ieri pomeriggio nelle acque della Costa Smeralda è stato uno scenario da film di Vanzina che ha avuto come protagonisti Bobo Vieri, che si è ripreso il trono di personaggio dell’estate del calcio, Adriano, suo ex compagno all’Inter, e Roberto Mancini, ex allenatore di Vieri e causa principale del suo trasferimento al Milan. State tranquilli ci sono anche le comparse: Brocchi, Abbiati, Taddei, Salsano, Marcolin e lo juventino Birindelli. E, naturalmente, procuratori, titolari di ristoranti, hostess e pr di discoteche. E pure i giornalisti al seguito.Perché l’affare Vieri interessa.Tutto è cominciato martedì notte quando Bobone si è presentato da «Cipriani», il ristorante del «Billionaire». Il nuovo attaccante del Milan è arrivato «già cenato», e ha fatto compagnia al solito gruppetto composto da Simona Ventura, Arianna Marchetti, Ana Laura Ribas. Nessun brindisi, niente champagne stappato, ma anche a loro il segnale di una ritrovata felicità: «Sono contento, è una figata». Ma prima dell’una e mezzo si è fatto riaccompagnare in motorino a Cala Granu a casa dell’agente Lele Mora che lo ospita, ormai, dal 20 giugno e lo tiene blindatissimo. Vieri va a correre, gioca a carte, esce in moto, frequenta gli amici Brocchi e Abbiati, che di nome fanno Cristian come lui, fa brevi passaggi al «Sottovento». «Non più di dieci minuti a sera», assicura il titolare che deve accontentarsi di Aida Yespica e Raffaella Zardo, quella del Merolone, di Borriello e dei calciatori di «Campioni». Il tavolo Imperiale fa un po’ tristezza, è partito anche Coco.Vieri a letto, fine dell’inseguimento. A domani. Ma nella notte si sparge la voce che è sbarcato Adriano. E’ vero. Alle 9.20 è già fuori in barca, ospite di un imprenditore comasco. Alle 15.30 Vieri arriva con la moto d’acqua, griffata «Bobo 32», e l’inseparabile Brocchi alla spiaggia della Celvia. Panico. I ragazzini lo assediano. Solo cori, autografi e pacche. Il Bobo corrucciato e triste di due settimane fa al torneo di calcetto (dove ha vinto una «Tuareg», mica poco) è un ricordo. Sorride, si legge sul viso la sua felicità. «Ma vi prego di non farmi parlare, cercate di non mettermi in difficoltà». Vieri, che del silenzio ha fatto una regola di vita, nonostante sia testimonial e socio di due aziende d’abbigliamento decollate grazie al suo personaggio, non crolla. E va via. Verso Long Beach. Non riesce a salutare Fausto Salsano, collaboratore di Mancini, col quale è in buoni rapporti, che si limita a dire: «L’Inter ha perso un grande giocatore. Per me è fortissimo». Chissà se lo sente Mancini, che un paio d’ore dopo scenderà in campo con lui e Marcolin per la solita partita di calcetto delle 19. Il Mancio è al Golfo di Marinella, perché il forte maestrale lo infastidisce. Ma al largo tra la Celvia e Liscia Ruja veleggia un altro fenomeno: Adriano. Ci dicono: «Venite con noi, è lì di sicuro». Con Giovanni Azara della Bike Express e grazie al responsabile Massimiliano Deledda, che per tutto il giorno stanno lì ad affittare gommoni e moto d’acqua, ci imbarchiamo e sfidiamo il maestrale. Un quarto d’ora di navigazione ed eccoci davanti al re dell’attacco nerazzurro. E’ a prua di una barca di Bruno Abbate che, non a caso, si chiama Imperatore. In suo onore. Buon pomeriggio, Adriano: sa che vicino a lei Vieri se la spassa con la moto d’acqua? «No, io non l’ho ancora visto». Avrà visto Mancini? «Neppure lui, sono in vacanza». Accanto ha la fidanzata che lo riempie di coccole. E’ dispiaciuto per il passaggio di Vieri al Milan? «Mi dispiace molto che non sia più con noi». Torniamo a terra: c’è ancora Taddei che si consuma fra i suoi tristi pensieri romanisti, c’è Birindelli che non sembra un campione della Juve, ma un classicissimo signor Rossi, e ci sono valanghe di ragazzi che, ora, chiedono di affittare il gommone per andare all’assalto di Adriano e scattargli la foto col telefonino. Niente da fare, troppo mare. Sconsigliato. Dovranno cercarlo in discoteca, perché in piazzetta l’Imperatore teme l’assalto e non si avventura. Come Vieri che, però, oggi lascia la Sardegna. Lavorerà col suo preparatore per presentarsi al meglio al raduno del Milan. I suoi amici fidati dicono che pensa solo al calcio, all’idea fissa di vincere e di fare un grande Mondiale. Anche perché poi lo aspetta un futuro da imprenditore. Ieri i suoi soci erano qui. Vieri e Maldini al Milan fanno vendere migliaia di maglie, jeans e felpe. Bobo parla poco, ma ha capito tutto. Questa vicenda gli ha fruttato soldi e nuova popolarità.
barolima
Ma un bel "Chissenefotte?!?!?!" ce lo vogliamo mettere?
Rispondi quotando
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