Ho sempre avuto un personaggio per il quale provo un'avversione con deboli attenuanti. Sapete, quei caratteri che hanno lo scopo di recepire e catalizzare pathos, realizzare quel mezzo tra l'eroismo più marcato, senza mezzi termini e sfumature, e il più umano e pacato "farsela addosso". Puntualmente, da qualche estate a questa parte, da quando cioé si è consolidata l'abitudine al blockbuster catastrofico, si realizza questa nemesi. E' il caso della bambina della "Guerra dei mondi", Dakota Fanning, che attira tutta la mia ostilità in questo senso. Prologo del film: signorinella "so tutto io - papà sei un disastro", comportamento da piccola adulta. Svolgimento: Strilla di terrore a 20.000 Hz, panico, o peggio isteria/crisi epilettiche (argh! che odio!), la piccola adulta scopre che il mondo è anche un ricettacolo di orrori. Conclusione: passato il peggio, torna quella di prima, con un ottimismo rinsaldato.
Quanto odio 'sto prototipo non potete capirlo.