Facciamo alcune considerazioni speriamo serenamente super-partes.
Il tutto, per quanto mi riguarda, spero rimanga a livello di pour-parler.
Personalmente credo che non dobbiamo metterci in testa un bel nulla, gli scontri di civiltà li lascio ai deliri dei tribuni televisivi, e continuo a credere che un attentato terroristico in Italia sia poco probabile.
Non siamo né gli USA né la GB, che nell’area irachena hanno ben altri interessi rispetto all’Italia.
Vero è che c’è il precedente della Spagna, vero anche che, tra i paesi non direttamente impegnati nel conflitto, siamo quello con il contingente militare più numeroso in Irak, e addirittura siamo al comando delle truppe Ifor nell’Afghanistan, dove peraltro abbiamo un discreto contingente militare.
Vero anche che il nostro spiegamento non è certo gradito alle frange estremiste che, grazie alla guerra, si sono insediate in Irak e vi hanno trovato fertile linfa.
Potremmo anche dire, a parziale discrimine, che i nostri soldati hanno sostanzialmente svolto compiti di riorganizzazione di alcune strutture civili nella zona di Nassirya, oltre all’addestramento della polizia locale ad opera dei Carabinieri colà dislocati, ma è evidente che tutto ciò non ha alcuna importanza dal punto di vista di chi, per millanta ragioni che abbiamo analizzato più volte, non ci vuole in quelle zone.
(Personalmente sono sempre stato contrario all’invio di nostre truppe in quei luoghi e ritengo tuttora che, visto come stanno andando le cose, quei contingenti siano del tutto inutili e dispendiosi. Quante cose avremmo potuto fare in Italia nel campo della sanità, ad esempio, con quello che stiamo inutilmente spendendo laggiù? – ma chiudo subito la parentesi che rimane, ripeto, considerazione del tutto personale, come del resto alcune in premessa).
Veniamo adesso al come un governo dovrebbe vedere la situazione, presupponendo che il verificarsi di un attentato terroristico in Italia sia da considerare con maggiore attenzione dopo i fatti di Londra.
Scrivo appositamente UN governo e non IL governo, perché mi piacerebbe, anche se è difficile, leggere considerazioni generali e non riferite a QUESTO governo.
Considerato che la tutela della popolazione è evidentemente dovere primario di qualunque governo,
UN governo dovrebbe prevalentemente pensare ad evitare rischi alla propria popolazione, intervenendo quindi sulle probabili CAUSE dirette degli stessi (contingente militare in primis) oppure dovrebbe adottare strategie che NON modifichino l’attuale status-quo, ma prendendo tutte le misure per salvaguardare il territorio italiano?
Io non avrei dubbi ad adottare la prima soluzione, oviamente contornata da opportuna attività diplomatica a 360°.
A voi la parola.