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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di Elena78
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    I libri scolastici in conflitto d’interessi

    .... senza parole!!


    Le Poste portano a casa i testi. Fornitore unico: una società della Mondadori di Berlusconi I libri scolastici in conflitto d’interessi di GIAN ANTONIO STELLA
    Non è solo Berlusconi, il quale pattuglia appena può antiquari e gioiellerie, a fare regalini agli amici, come il prezioso orologio Longines impacchettato per tutti i deputati l’ultimo Natale. Càpita a volte che siano gli amici a fare regalini a lui. Letizia Moratti e le Poste Italiane, ad esempio, per il prossimo compleanno che il Cavaliere festeggia in coincidenza con l’apertura delle scuole, hanno deciso di donargli la possibilità di sbaragliare anche il mercato dei libri scolastici.
    Uno dei pochi settori, col commercio dei coleotteri o la produzione di mostarda mantovana, nel quale non si era ancora cimentato.
    Cosa rappresentino i libri scolastici è presto detto: con 400 milioni di euro l’anno di fatturato, sono una fetta di un terzo circa dell’intero mercato del libro. Ma, ciò che più conta, sono la boccata di ossigeno che una volta l’anno permette alle piccole librerie sparse per la provincia italiana, dove si vende il 28% scarso di tutti i volumi, di tirare il fiato e non abbassare le saracinesche vinte dalla sciatta indifferenza di un paese che legge poco come il nostro. Tanto per capirci: in molti casi, nelle cittadine del Nord come del Mezzogiorno, l’incasso per i testi adottati dalle elementari alle medie superiori può superare il 60% degli introiti annuali.
    Il costo di questi libri imposti agli studenti, del resto, è spesso elevato se non, in certi casi, stratosferico. Basti dire che la «dote» di un ragazzino di prima media può costare oltre 300 euro, quella di un ragazzo delle commerciali intorno ai 350, di un liceale anche 500. Un peso che in questi anni di vacche magre può essere, per molte famiglie, esorbitante. Al punto di incidere, nei casi più gravosi, perfino sulla scelta di molti studenti di abbandonare la scuola. Per non dire delle code interminabili che ogni genitore si deve sobbarcare ogni anno per rastrellare tutto il bagaglio editoriale necessario ai figli.
    Va da sé che ogni iniziativa per alleviare questa soma sulle spalle delle famiglie, magari tenendo conto anche delle esigenze delle piccole librerie locali che sono un patrimonio preziosissimo (si pensi alla Calabria, alla Basilicata o al Molise dove sono meno di una ogni 100 mila abitanti) è la benvenuta. E così è andata, infatti, con l’iniziativa delle Poste Italiane che, tra cori di consensi, hanno distribuito 5 milioni di locandine e avvisi vari per segnalare agli istituti scolastici e alle famiglie italiane la possibilità di ordinare i testi, via internet o via telefono, per poi comodamente riceverli a casa portati dal postino.
    Con l’optional di poter rateizzare il pagamento in 12 mesi al tasso del 7.5%. Che non sarà basso, visto che il tetto massimo sarebbe il 7,77%, ma potrebbe aiutare molte famiglie a sopportare meglio l’impatto della spesa supplementare autunnale. Fin qui, tutto ok.
    Ma il bello deve ancora arrivare. A chi hanno deciso di affidare l’operazione, infatti, il ministero della Pubblica Istruzione e le Poste Italiane? Voi direte: avranno fatto una gara d’appalto. Macché.
    Avranno sentito gli editori? No, tranne uno: indovinate quale. Avranno consultato i librai? Neppure: «Manco una telefonata», spiega furente Rodrigo Diaz, presidente dell’Ali, l’Associazione librai italiani, «abbiamo saputo tutto a cose fatte e tutti i telegrammi mandati alla Moratti o a Letta non hanno avuto risposta. E’ stata una cosa sporca». Avranno sondato il mercato per vedere chi è il più forte nel commercio di libri on-line? «Assolutamente no», risponde Mauro Zerbini, amministratore delegato di Ibs, gruppo Longanesi, «il nostro è il sito di questo tipo più visitato d’Italia, a giugno abbiamo avuto 991 mila contatti e nel 2004 abbiamo fatturato 13,2 milioni di euro. Ma non abbiamo avuto dal ministero o dalle poste neppure una telefonata. Neppure una. Abbiamo saputo tutto a cose fatte».
    Ma allora, come è stato scelto il fornitore di tutto quel bendidio di libri? E’ quello che chiede in una interrogazione, tra gli altri, il senatore Stefano Passigli. Il quale, oltre ad accusare la Moratti poiché «il suddetto servizio postula che Poste Italiane abbiano ottenuto dal ministero la lista delle adozioni dei testi con largo anticipo su tutte le librerie», ha anche presentato un esposto ad Antonio Catricalà, l’ex segretario generale di Palazzo Chigi nominato presidente dell’Autorità per la concorrenza e il mercato. Il fortunato fornitore prescelto per il businness è infatti «Bol». Una società di vendita di libri on-line che fattura meno della metà di Ibs (5,5 milioni contro 13,2), ha meno della metà dei contatti internet (a giugno 434 mila contro 991 mila) ma, per pura coincidenza, appartiene alla Mondadori. Cioè alla casa editrice di proprietà del «principale» di Letizia Moratti, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
    Che le Poste Italiane vogliano bene al capo del governo non è un mistero. Prima di questo piacerino, per dire, avevano già fatto un accordo per mettere a disposizione di Mediolanum, la banca del premier, i loro 14 mila sportelli col risultato di trasformare una banca virtuale, quale era fino ad allora quella presieduta da Ennio Doris, nell’istituto di credito con la maggiore copertura territoriale. Non bastasse, Massimo Sarmi, l’amministratore delegato etichettato come vicino ad An e in particolare a Gianfranco Fini, era arrivato al punto di invitare a Roma il capo del governo, poco prima di Natale, all’inaugurazione del più bello e avveniristico ufficio postale d’Italia. Un gioiello che ruotava intorno al Sistema Informatico Livelli Virtuali di Integrazione Operativa. Ma che meraviglia di acronimo: S.i.l.v.i.o.!
    Gian Antonio Stella

  2. #2
    va tutto bene, e si era fatto un discorso simile quando si parlava di aprire in alcuni uffici postali sportelli della Mediolanum, una banca in posta. idea niente male. (ehmm..non so se la notizia era pubblica )
    pero' pero' pero'...come in quell'occasione io continuo a chiedermi..perche' le buone idee alla fine vengono sempre dalle stesse teste?
    Questa dei libri e' veramente una cosa furba, possibile che l'idea non fosse venuta a nessun altro prima?

  3. #3
    [supersaibal]Originariamente inviato da need4speed
    va tutto bene, e si era fatto un discorso simile quando si parlava di aprire in alcuni uffici postali sportelli della Mediolanum, una banca in posta. idea niente male. (ehmm..non so se la notizia era pubblica )
    pero' pero' pero'...come in quell'occasione io continuo a chiedermi..perche' le buone idee alla fine vengono sempre dalle stesse teste?
    Questa dei libri e' veramente una cosa furba, possibile che l'idea non fosse venuta a nessun altro prima? [/supersaibal]
    sì ma un conto è farsi venire in mente le buone idee .. un conto è realizzarle a favore delle aziende del premier.
    The more the state 'plans' the more difficult planning becomes for the individual.
    Sto nella Pampa

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di Elena78
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    [supersaibal]Originariamente inviato da need4speed
    va tutto bene, e si era fatto un discorso simile quando si parlava di aprire in alcuni uffici postali sportelli della Mediolanum, una banca in posta. idea niente male. (ehmm..non so se la notizia era pubblica )
    pero' pero' pero'...come in quell'occasione io continuo a chiedermi..perche' le buone idee alla fine vengono sempre dalle stesse teste?
    Questa dei libri e' veramente una cosa furba, possibile che l'idea non fosse venuta a nessun altro prima? [/supersaibal]

    gli sportelli BM in posta non sono un sogno, ma è questione di pochi mesi...
    Per il resto... l'idea sarà anche venuta ad altri, solo che non tutti sono mafiosi come qualcuno...

  5. #5
    [supersaibal]Originariamente inviato da vificunero
    sì ma un conto è farsi venire in mente le buone idee .. un conto è realizzarle a favore delle aziende del premier. [/supersaibal]
    d'accordissimo, ma non spiega comunque perche' millemila altre persone non ci abbiano pensato prima.
    elena> ehm...pochi mesi proprio no, qualcuno si e' messo in mezzo

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di Elena78
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    [supersaibal]Originariamente inviato da need4speed
    d'accordissimo, ma non spiega comunque perche' millemila altre persone non ci abbiano pensato prima.
    elena> ehm...pochi mesi proprio no, qualcuno si e' messo in mezzo [/supersaibal]
    ma qui la realizzazione del progetto è ancora in corso...

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da need4speed
    d'accordissimo, ma non spiega comunque perche' millemila altre persone non ci abbiano pensato prima.
    elena> ehm...pochi mesi proprio no, qualcuno si e' messo in mezzo [/supersaibal]
    Forse perchè qualcuno invece di dare contributi sui decoder pensa di dover dare contributi sui libri scolastici e di non inventarsi un finanziamento al 7,5% per comprarli.
    The more the state 'plans' the more difficult planning becomes for the individual.
    Sto nella Pampa

  8. #8
    [supersaibal]Originariamente inviato da Elena78
    ma qui la realizzazione del progetto è ancora in corso... [/supersaibal]
    non hai notato che e' la seconda volta che lo rinviano??

    Guardate sono d'accordo sul fatto che sia una berlusconata, pero' dico solo che e' una buona idea, per una volta

  9. #9
    si torna a monopolizzare
    Più la si cerca e più si allontana, la base dell'arcobaleno.
    foto

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di ZaMM
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    [supersaibal]Originariamente inviato da need4speed
    d'accordissimo, ma non spiega comunque perche' millemila altre persone non ci abbiano pensato prima.
    elena> ehm...pochi mesi proprio no, qualcuno si e' messo in mezzo [/supersaibal]
    Magari ci hanno pensato ma non c'era disponibilità da parte delle Poste? La Moratti comunque è nel governo, si vede che ci voleva collaborazione a quel livello...

    (le Poste ora sono pubbliche o private?)

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