Fonte
SACHSENRING (Ger), 27 luglio 2005 - Due podi, tanti piazzamenti, nessuna vittoria e 111 punti di distacco da Valentino Rossi dopo nove Gran Premi. Se Max Biaggi l'avesse saputo prima, magari avrebbe preferito un anno sabbatico. E invece è costretto a convivere con un'agonizzante delusione che sembra non aver fine e che domenica ha toccato forse il fondo con la caduta di Donington. Per la prima volta durante la stagione il pilota romano non è arrivato al traguardo e ora aspetta con ansia Sachsenring per un riscatto, seppur parziale. "Dopo il disastro britannico vado in Germania determinato a ottenere un buon risultato e per cercare di regalare un bello speattacolo a tutti gli appassionati che mi seguono, per la mia squadra e per me stesso. Ma sarà una gara dura e non sarà facile dimostrare la nostra competitività".
Parole che si ripetono, ogni volta uguali, in ciascuna vigilia. Quando Biaggi è passato al team ufficiale HRC, era certo che avrebbe potuto pronunciarle con ben altro spirito, con chi sa di valere ma non può esporsi. Ora non può far altro che cercare in se stesso quelle motivazioni che obiettivamente la classifica non gli fornisce: "Ho voglia di correre sul tracciato tedesco, su quel circuito dove negli ultimi due anni ho fatto delle grandi gare. L'anno scorso abbiamo ottenuto la pole e una grande vittoria, pur correndo con una moto clienti del team satellite Camel. Stavolta guido una Super Honda HRC e sulla carta domenica potrei fare anche meglio". Peccato che quell'exploit non si sia più ripetuto: "Per me è frustrante sapere di avere le capacità per stare nelle prime posizioni e salire sul podio e poi non riuscire a realizzare questo obiettivo. Spero che questo fine settimana il nostro destino cambi". Ma per cambiare il Mondiale è già troppo tardi.
Originariamente inviato da Max Biaggi
"Per me è frustrante sapere di avere le capacità per stare nelle prime posizioni e salire sul podio e poi non riuscire a realizzare questo obiettivo. Spero che questo fine settimana il nostro destino cambi"