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Discussione: una storia

  1. #1

    una storia

    Da “L´esperanto in Emilia-Romagna” di Luigi Tadolini.
    Riferirò questa vicenda così come l´ho sentita narrare, con profonda emozione, dal protagonista, socio del Gruppo esperantista modenese. Ecco, dunque, la Storia di Attilio Giovannini, soldato italiano in Jugoslavia, nei primi anni della seconda guerra mondiale, autista del 54. gruppo di artiglieria del Corpo d´armata: “(…) Arrivati presso la stazione di Plavno, dovemmo aspettare un treno dalla parte di Zemagna (…) . Approfittati della sosta forzata (…). Conoscevo la zona per averla attraversata varie volte e sapevo che la gente era ospitale. Quel giorno però mi imbattei in un gruppo di partigiani ben decisi ad uccidermi. La situazione critica richiedeva tutta la mia presenza di spirito: così, facendomi coraggio, presi a parlar loro e in quel tragico frangente mi tornarono alla mente le parole di San Paolo ai Corinti e le dissi loro in esperanto, aggiungendo che ero solo un soldato disarmato e malato e che se mi avessero conosciuto un po´ a fondo non avrebbero trovato in me un nemico ma un essere umano come loro, costretto alla guerra dagli avvenimenti. A questo punto una voce tra loro esclamò:”Questo è un esperantista, non può essere un nemico: non dobbiamo ucciderlo!”. Da persone semplici avevano capito il mio spirito: solo la forza delle circostanze mi aveva portato nella loro terra come soldato, ma in me c´era solo la voglia di dare e ricevere comprensione e, quindi, mi dimostrarono amicizia. Mi accolsero nelle loro case, mi diedero del formaggio ed un bambino mi offrì una mela dicendo in Esperanto: “Jen por man^gi”, ecco qualcosa da mangiare; poi mi lasciarono libero. Così devo all´Esperanto il dono della vita e la conoscenza die grandi valori umani che sono spontanei nella coscienza infantile e pura dell´uomo”. Credo davvero superflua qualsiasi parola di commento

  2. #2
    respira.. , conta fino a 10... dai che ce la puoi fare... dai... oommmmmm... ok.. passato...

    :maLOL: :maLOL: :maLOL: :maLOL:
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  3. #3
    [supersaibal]Originariamente inviato da seifer is back
    respira.. , conta fino a 10... dai che ce la puoi fare... dai... oommmmmm... ok.. passato...

    :maLOL: :maLOL: :maLOL: :maLOL: [/supersaibal]

    ???

  4. #4
    [supersaibal]Originariamente inviato da dimitrij
    ??? [/supersaibal]
    uno si imbatte in della gente che parla una lingua sconosciuta e lui sa già che erano partigiani e che volevano ucciderlo.. (per cosa)
    poi si mette a parlare esperanto, e questi, lo invitano a casa..

    magari il giorno prima aveva sparato alle loro famiglie, ma lui parla esperanto, quindi è un uomo buono..

    suvvia..
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  5. #5
    [supersaibal]Originariamente inviato da seifer is back
    uno si imbatte in della gente che parla una lingua sconosciuta e lui sa già che erano partigiani e che volevano ucciderlo.. (per cosa)
    poi si mette a parlare esperanto, e questi, lo invitano a casa..

    magari il giorno prima aveva sparato alle loro famiglie, ma lui parla esperanto, quindi è un uomo buono..

    suvvia.. [/supersaibal]
    per cosa/c'era una guerra
    poi e' semplificata la storia... ti devo portare i testimoni??? Sono 20 righe non un film...

  6. #6
    [supersaibal]il giorno prima aveva sparato alle loro famiglie, ma lui parla esperanto, quindi è un uomo buono..

    suvvia.. [/supersaibal]
    Invece casi di pace "autoproclamata non sono rari nelle ultime due guerre - sono esistiti casi in cui inglesi e tedeschi solidarizzavano alla faccia dei loro superiori o come italiani, austriaci e l'"Halt Kameraden"

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da dimitrij
    Invece casi di pace "autoproclamata non sono rari nelle ultime due guerre - sono esistiti casi in cui inglesi e tedeschi solidarizzavano alla faccia dei loro superiori o come italiani, austriaci e l'"Halt Kameraden" [/supersaibal]
    si ma non è che si sparavano fino al secondo prima e poi amici per la pelle. era una questione di tensione e paura. fronti che non avanzavano di un millimetro e zone snervanti, che spesso portavano alla luce l'inutilità dello scontro.

    qui si sta parlando di gente che stava per uccidere e che poi per una lingua ha deciso di non farlo..
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  8. #8
    l'esperanto, bel tentativo di inventarsi qualcosa che faccia quello che l'inglese sta facendo da solo

  9. #9
    "Quello che l'inglese sta facendo" non so... Io piu' viaggio e piu' scopro che nessuno lo parli

    "bel tentativo" non so, per me e' molto piu' che un tentativo

  10. #10
    Sicuramente l'esperanto richiama nella sua stessa origine ideali di pacificazione e fratellanza.
    Piccole storie di pacificazione ve ne sono state anche in altri casi, ricordiamoci che le guerre non sono volute da tutti e capita di trovarsi in una situazione contro la propria volontà.

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