Bestia che sei, bestia che siamo - 1/08/2005
Di certo nella tradizione di stampo religioso v'è un certo disprezzo nei confronti dell'animale. La Bestia, così vien definito il demonio, in molte raffigurazioni. A ben vedere anche l'avversione alla teoria evoluzionistica, si inserisce in quest'ordine di pensieri. Lo scopo è affermare (con affanno, di fronte alle umane bestialità) che siamo diversi dagli animali, e che proprio l'esser altro è la nostra caratteristica, la nostra umanità. Altri invece, amanti degli animali, li umanizzano troppo, li voglione vedere umani, meglio che umani, più umani degli umani stessi. Anche questo è un errore, certo, un poetico sentire, anche piacevole, ma per nulla aderente al vero.
Probabilmente la verità è che siamo in tutto e per tutto animali, dobbiamo però evitare di conferire al termine animale quella connotazione dispregiativa. Siamo vita, vita che vive, ognuno a suo modo. Comunque ho notato atteggiamenti divergenti sulla quistione. Quando ero giovine non amavo gli animali, troppo innamorato del pensiero umano, del filosofico ingegno, trovavo la tenerezza per i cagnolini roba da zitelle. Oggi, forse perchè la mia vita è meno tracotante di giovinezza e la filosofia è un fondale di cartapesta, comincio a capire le zitelle, non hanno tutti i torti. Un sentimento, è comunque una verità, seppure soggettiva.