L'estate, oltre che essere il periodo in cui la gente si sbraga in comportamenti che definirei delittuosi, è anche il tempo in cui rivedere i film dello scorso inverno al fresco delle arene. Capita di andare a vedere "Le conseguenze dell'amore" di Sorrentino, un film che ho adorato dalla prima visione e che nella seconda ha riscosso nuovamente la mia ammirazione per l'arte sapiente del regista di ritagliare atmosfere rarefatte ma fortemente significative, coadiuvato da due bravi interpreti.
Mi siedo e faccio alcune considerazioni al riguardo con un'amica che mi accompagna. Alla mia destra è seduta una coppia di mezza età. Il signore inizia a passare in rassegna la programmazione illustrando alla compagna, con buona attitudine e intuito, il tema dei film.
- Vediamo un po' che è?: melinda e melinda - "che è la storia delle mele?"
La compagna sorride, io sorrido, "ariecco lo spirito de' Roma" - penso.
Poi prosegue e fa:
"Se mi lasci ti cancello - A cura di gomma e cancellino".
Allora mi giro verso l'amica e la invito discretamente a scorrere la lista dei film alla ricerca di un calambour.
"La vita è un miracolo" - faccio - "Che è? un colpo di coda dei NO al referendum?". "Non ci siamo, è troppo macchinosa" mi fa l'amica che mi accompagna. Ok, lascio fare al mio vicino.
Lui è ancora lì a stimare i film dal titolo.
Dice:"Lavorare con lentezza - A cura dei sindacati". "Ma gli vengono così?" - penso ormai rassegnato all'ispirazione superiore
E ancora: "Te lo leggo negli occhi", "A cura di Nico Fidenco". "E no!" - faccio dalla mia parte "era di Sergio Endrigo!"
Il signore sembra aver capito che ce l'avevo con lui. Infatti mi guarda, io lo guardo, la moglie
non fa caso a noi.
E mi fa:"come è questo?"
"Le conseguenze dell'amore? E di cosa potrà mai trattare? Forse una gravidanza indesiderata."