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  1. #1
    Utente bannato
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  2. #2
    :master:

    Io non l'ho capito il senso di quell'articolo.

    È serio (e dice fesserie) o scherza (e non lo sa fare) Aldo Grasso?

    Serra e Grasso, due fenomeni che si scontrano.
    Piu' gente conosco e piu' apprezzo il mio cane (Socrate)

  3. #3
    Beppe Grillo “a tutto spot”? Grillo che ingozza di pubblicità i suoi spettatori come il Gabibbo? Chi conosce il mio lavoro degli ultimi quindici anni sa che questo è tanto probabile quanto vedere il dottor Girolamo Sirchia che distribuisce sigarette gratis fuori dalle scuole vestito da cammello di peluche. Eppure mi è toccato leggere anche questa, addirittura sul Corriere della Sera.

    Tra le “star antiberlusconi che dominano la pubblicità” (“Comici di sinistra a tutto spot”) ci sarebbe anche Beppe Grillo:
    “…per non parlare di Gene Gnocchi, - scrive il Corriere - di Lella Costa, di Beppe Grillo (ha peccato anche lui, anche se ora si dimostra pentito), delle centinaia di telepromozioni del Gabibbo”.

    Ho fatto una sola campagna pubblicitaria televisiva, vent’anni fa, per qualche mese, per uno yogurt. Avevo improvvisato gli spot con mezzi e costi irrisori, la campagna vinse una mezza dozzina di premi internazionali. Era un prodotto sano, lo avevo nel mio frigo allora come adesso, non mi sembrava di fare danni. Poi cominciai a riflettere sulle conseguenze economiche e sociali della macchina pubblicitaria. Non “ora”, come scrive il Corriere, ma da quindici anni cerco di spiegare l’anacronismo di un’istituzione come l’industria pubblicitaria, che cerca di stimolare i consumi in paesi industriali come il nostro che invece dovrebbero dimezzarli un paio di volte nei prossimi 50 anni. Pian piano mi sono convinto che il problema non è la pubblicità ma la sua obbligatorietà. Costringere tutti i cittadini, bambini e adulti, a ingurgitare migliaia di messaggi non richiesti (tremila al giorno, secondo chi li ha contati) è una performance che nessuna teocrazia né alcun regime totalitario erano mai riusciti a realizzare nella storia umana. Alcuni di questi messaggi sono idioti o bugiardi, molti promuovono merci nocive per le persone e per la natura, moltissimi sfruttano in modo degradante l’erotismo e la figura della donna. Queste però sono solo degenerazioni che aggravano ma non cambiano l’aberrazione primaria: l’obbligatorietà della pubblicità.
    Continua su
    http://www.beppegrillo.it/archives/2...come_il_1.html

  4. #4
    Utente bannato
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    Non penso di averlo capito bene neanche io...
    però mi ha colpito il colpo basso del sillogismo
    comici di sinistra = tutti contro berlusconi
    comici di sinistra = ipocriti mercenari e monopolisti
    tizi contro berlusconi = ipocriti mercenari e monopolisti

    mi è sembrato un ragionamento un po acrobatico ed inconcludente anche per il corriere
    :master:

  5. #5
    Oltre a questo.

    A prescindere che ci sia o meno la manipolazione del sistema televisivo (o meglio dell'informazione), non so come possa riguardare gli spot. Potrei capire se si parlasse di tagliare gli spot, cosa che metterebbe in difficoltà un'emittente. Quindi che diavolo dice Michele Serra? Dovrò leggermi il suo articolo per capire meglio.

    A questo strano accostamento si aggrappa Aldo Grasso, non smantellando una così strana teoria ma ribattendo che chi fa gli spot è di sinistra.

    Tra un tg e gli spot sceglierei di controllare il tg.

    Poi mi stupiscono alcune cose di quell'articolo:

    Perchè il gabibbo è di sinistra? ... perchè è rosso?
    E i due "fighi" del 892 829, non li ha menzionati? Non hanno per caso delle tutine rosse?

    Piu' gente conosco e piu' apprezzo il mio cane (Socrate)

  6. #6
    Raccolta perle:
    -la tv italiana, nella sua consistente e decisiva porzione reclamistica, è interamente colonizzata dalla sinistra, da uno star system «comunista».

    -Ai telefonini si stanno dedicando anche Aldo, Giovanni e Giacomo, punto di riferimento non solo comico di tutta una generazione sinceramente democratica, cresciuta nel disprezzo del Signore di Arcore.

    -Da anni, Claudio Bisio, l'erede di Dario Fo

    -L'unico dichiaratamente non di sinistra che cerca di contrastare il potere rosso della pubblicità è Urbano Persichetti (Christian De Sica), il vigile romano che ci prova in tutti i modi con Adriana. Ma si sa, il sesso.


    Certo che paragonare Bisio e Dario Fo

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da RombodiSuono

    -L'unico dichiaratamente non di sinistra che cerca di contrastare il potere rosso della pubblicità è Urbano Persichetti (Christian De Sica), il vigile romano che ci prova in tutti i modi con Adriana. Ma si sa, il sesso.
    [/supersaibal]
    m' era sfuggito che siccome sinistra => allora ricchione ... ma una denuncia a sti' 2 imbecilli no ?

    questa e' informazione o gossip da bar diviso in fazioni ???
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