Il 19
Guardava piuttosto rassegnato quei quattro ragazzi in piena crisi ormonale. Cos'altro avrebbero fatto per urlare al mondo che esistevano? Davvero pensavano che qualcuno avrebbe mai notato l’ennesima scritta autografata da un qualche coglione? "Marco Tom Brenz Matte - Cabò 19/04/2005". Un po’ li invidiava… avrebbe desiderato anche lui cullarsi nella appagante sensazione di contare qualcosa.
Sperava davvero si sarebbero fermati lì... sì, si sarebbero fermati lì, stava per salire il controllore. Prevedibilmente i quattro si alzarono e chiamarono la fermata. Scesi, che sollievo. Finalmente quegli sgradevoli primati brufolosi se ne erano andati, per fortuna non tutti erano come loro. La ragazza bionda vicino alla porta di mezzo, per esempio, era davvero carina, profumava, anche se non sapeva di cosa, gli piaceva e, poi, era stata gentile.
L'anziana signora con le due buste della spesa squadrava diffidente tutti i passeggeri e l'universitario dell'ultima fila dormiva beatamente sul vetro che vibrava come un diapason. Doveva essere davvero stanco. Gli piacevano questi momenti di calma, erano i momenti migliori del suo (spesso ingrato) lavoro.
Cazzo, già l'una e dieci. Presto sarebbe stato portato a prendere gli animali all'uscita dallo zoo. Tutte quelle bestie appiccicaticce e sboccate che si divertivano a insudiciarlo... perché…