Visualizzazione dei risultati da 1 a 2 su 2
  1. #1

    Usa, per conquistare i giovani le Chiese scoprono i videogame

    ROMA - Tra le poche certezze della vita c'è questa: quando in un videogioco appare un personaggio dalle fattezze poco raccomandabili o quantomeno sospette, c'è solo una cosa da fare - eliminarlo a forza di botte, bastonate o fucilate. Molto semplice. Ora un nuovo filone di giochi getta lo scompiglio tra il pubblico delle console offrendo due inedite possibilità di trattare il nemico: ammorbidirlo con la preghiera o convertirlo facendolo toccare dalla mano di Dio.

    A Portland, nell'Oregon, si è appena conclusa la Christian Game Developers Conference, raduno dei produttori di videogiochi cristiani. Un gruppo di oltre 100 aziende che si propongono di portare nei computer e nelle console i valori della Bibbia offrendo un prodotto professionale in grado di competere non solo sul piano morale, ma anche su quello qualitativo, con i titoli di maggior successo.

    "Quindici anni fa la musica cristiana poteva sembrare come i videogiochi cristiani oggi. Solo quando i produttori si sono uniti e hanno puntato sulla qualità hanno raggiunto il successo". E' il sogno di Ralph Bagley, amministratore delegato di N'Lighting Software, la più antica casa di produzione di software religiosi. Il primo gioco prodotto dalla sua azienda nel 2001 si chiamava "Catechumen", costò 830 mila dollari e finora ha venduto 80 mila copie. Il secondo titolo, "Ominous Horizons", è costato 1 milione di dollari e ha venduto 50 mila copie.

    Molti giochi religiosi privilegiano l'educazione sull'azione. E' il caso di "The Bible Game", titolo per PlayStation2 prodotto da Crave Entertainment, una società che ha nel suo catalogo anche voci tutt'altro che ecclesiastiche, come "World Championship Poker": in "The Bible Game" il giocatore deve rispondere a 1.500 domande tratte dal Vecchio Testamento. C'è anche una versione per GameBoy.

    Ma ci sono anche titoli che, prendendo spunto dalla Bibbia, offrono scenari ben più movimentati. Come "The Rebel Planet", ambientato nel difficile periodo tra la creazione del mondo e il diluvio universale, con gli uomini pii costretti a fare i conti con dinosauri, ragni giganti e ogni sorta di peccatori.

    Contro tali nemici, il buon cristiano deve comunque usare le armi della non violenza. E' quanto insegnano "Timothy and Titus", martiri cristiani protagonisti dell'omonimo gioco, che che affrontano i nemici solo con la preghiera e l'aiuto divino. Ma anche questo tabù potrebbe essere presto infranto: i produttori del gioco hanno annunciato che in una prossima versione ai due santi potrebbe essere fornita anche l'opportunità di pestare i pagani. "Vorrei che le persone potessero scegliere le loro azioni, anche quando sono sbagliate". Un sacrificio all'altare del libero arbitrio. O a quello del successo.


    Fonte

    Considerando le madonne che butto giù ad ogni partita sarebbe controproducente

  2. #2
    Jeeeesus Chriiiiiiist..Super Mario Brooooossss...



    La filosofia di Murphy
    Sorridi... Domani sara' peggio.
    Legge di Pudder
    Chi ben comincia, finisce male. Chi comincia male, finisce peggio.

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
Powered by vBulletin® Version 4.2.1
Copyright © 2024 vBulletin Solutions, Inc. All rights reserved.