Quando leggo storie sui giornali come quella di piano man ripenso alla frustrazione di certi giornalisti che, delusi dal riscontro come scrittori, arricchiscono, diciamo così, dànno una mano di vernice alla notizia.
Ma penso anche al personale medico che l'ha avuto sotto osservazione per tutti questi mesi, sottoponendolo a studi, parametrizzando i comportamenti, cercando nella letteratura. Uno che pigia un singolo tasto di un pianoforte ed è vantato come un virtuoso dello strumento. Magari cercavano casi particolari e stimolanti conme quelli di Oliver Sacks, ma sotto il cappello non c'era nulla, se non un buontempone e tanti complici lieti di esserlo.
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