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  1. #1

    Sentiva ancora gocciolare...

    ...e la cosa lo eccitava. Di tanto in tanto, seduto su quella sedia, si voltava a vedere lui, legato su quel tavolo, con quel moncherino ancora sanguinante, e la pozza di sangue che si era formata poco sotto. Lo aveva scelto a casa la sera prima, mentre stava comprando un panino al prosciutto. Si era immaginato la scena e in un istante aveva realizzato che sarebbe stata la sua preda.
    Fu tutto perfetto, dall'avvicinarsi alla macchina per chiedere un informazione, alla iniezione sul collo di un fortissimo sonnifero. Quando rivide i suoi occhi aprirsi, era già a casa sua, con in mano quella sega arrugginita, lasciata da suo padre come eredità.Già suo padre, il suo mentore, il suo insegnante, il suo carnefice. Il padre di K. era un tipo nervoso e irascibile, che passava da un lavoro all'altro, al ritmo di risse e teste sfasciate. E quando tornava a casa stanco e ubriaco, insegnava al ragazzo come uccidere i polli, lasciandoli camminare per qualche secondo , dopo avergli mozzato la testa.
    Sentendo il peso della sega fra le mani, guardò l'uomo. Era sulla trentina, leggermente sovrapeso, e con un taglio di capelli perfetto, tipico del dirigente d'azienda. Gli occhi di lui esclamavano pietà, bagnati dalle lacrime, ma era stretto dalle corde, al punto da non riuscire neanche a spostare la testa di pochi millimetri.
    Il tavolo sul quale era legato, era un normale tavolo da lavoro, sul quale K. aveva montato alcuni ganci e fissato 4 cerchi di ferro.Delle corde di nylon, immobilizzavano l'uomo, a braccia e gambe divaricate, lasciando le estremità, all'infuori del tavolo.
    K. allora aveva poggiato la sega sull'avambraccio, poco sopra il polso, sulla camicia. In passato spogliavca i copri prima di segarli, perchè così evitava che la sega si incastrasse neio vestiti, ma più tardi aveva scopertto che in quei momenti la vittima soffriva ancora d più.
    Inizio a segare, dapprima lentamente poi sempre più svelto.
    Vedeva la saliva gocciolare dal bavaglio che aveva messo all'uomo e i suoi occhi strabuzzare. Dopo pochi secondi l'uomo era svenuto e lui aveva la mano pregna di sangue. si fermo e applicò un laccio emostatico all'uomo, non doveva morire, non ancora. c'era tanto da divertirsi quella notte.
    Dopo un ora verso dell'acqua gelato in faccia all'uomo che si riprese, e lui continuo il suo lento lavoro.
    Il momento in cui la sega recide l'ultimo pezzo di carne o di muscolo, e incontra l'osso, K. provava un brivido lungo la schiena, e la vittima veniva colta da spasmi terrificanti. sentire il solo rumore dell'osso segato, avrebbe snervato chiunque, e qualche volta era capitato che le sue viuttime morissero affogato dal loro stesso vomito.
    Ora stavca attento e osservava sempre le sue vittime, le loro gole e la loro bocca. quando infine la sega arrivava a f9ine osso, era difficilissimo poterlo segare tutto, e andava spezzato. Schizzi di sangue e carne ormai quasi nera, volavano in tutte le direzioni e un fascio di muscoli si strappo dall'avambraccio.
    Aveva il suo trofeo, e subito lo mise in un barattolo con della formalina, e lo mise in frigorifero.
    fece un inizieno alla vittima, e strinse più forte il laccio emostatico. Poi tornò a sedersi.
    vedere quella pozza lo faceva sentire dio, e ripensava a quanto tempo sprecato da piccolo a torturare piccli animali domestici.
    Aveva provato anche con un bambino una volta, ma morì quasi subito; avevano una soglia di sopportazione troppo bassa per lui, e troppo poco sangue.
    forse un giorno avrebbe provato con un neonato, era molto curioso, ma era difficle rapirne uno. Sono sempre accompagnati, e narcotizzare due persone è più difficile, specie se poi le si deve trasportare.
    Alzò il volume, del pezzo di jazz che stava ascoltando. A lui non piaceva il jazz, da piccolo lo odiava, perchè lo sentiva sempre provenire da casa della sua professoressa, che abitava di fianco ai suoi. Ora era un modo per ricordarla, gli aveva insegnato tanto, ed era in debito con lei; in fondo era stata la sua prima vittima umana, 5 anni fa.
    Adesso veniva la parte più divertente, quella di estrargli gli organi e vedere senza quanti avrebbe potuto sopravvivere.
    le conoscenze in medicina di K. erano molot scarse, e internet era la sua unica fonte di sapere.
    aveva lavorato qualche giorno in uno studio medico, per poter imparare qualcosa, ma fu licenziato quando una mattina scoprirono che si stava fumando uno spinello, in sala d'attesa.
    K. era uno studente, piuttosto bravo, di psicologia.Niente nella sua vita quotidiana lasciava intendere i suoi orrori, e il suo bell'aspetto, lo aiutava molto nella vita.Aveva ottimi voti, e chi lo conosceva parlava sempre bene di lui.
    Adesso lavorava come magazziniere di un grande mercato, e i turni di notte erano sempre meno frequenti.aveva molto tempo a disposizione per il suo hobby.
    Finito "take five", prese il bisturi e si mise all'opera. fece un incisione perfette poco sopra l'addome e scese lentamente vedendo la pelle divaricarsi con quel rumore di seta e il sangue rosso accesso che ne suciva.aveva un colore totalmente diverso rispetto a quello che ormai si era coagulato sul moncherino. Sembravan due qualità di vino diverse, una accesa e liquidisssima e l'altra scura e pastosa. Una volta lo aveva assaggiato, convinto di di soffrir di vampirismo, ma il sapore lo aveva lasciato indifferente, e così non lo aveva più fatto.
    durante il taglio, all'improvviso un rumore alle sue spalle lo distrasse e la lama penetrò troppo a fondo, recidendo ciò che doveva restare intato, e quando si accorse che era il cellulare, si innervosì furiosamente.
    corse a rispondere con la mano destra insanguinata e lascio il bisturi ritto nella pancia dell'uomo che si dibatteva come pesce fuor' acqua, quasi al termine della sua sopportazione, vicino nuovamente allo svenimento.
    "pronto?"
    "ciao David, sono lisa, come stai? ti disturbo?"
    Lisa era una ragazza del suo corso, con cui spess si trovava a studiare.Lei era molto carina, e brava, ma il suo rigore religioso, lo metteva a disagio.Si eran piaciuti subito e fra loro c'era qualcosa, ma nessuno dei due faceva il primo passo e così, da due anni, vivevano come grandi amici seppur infatuati l'uno dell'altra.
    "no asslutamente lisa, stavo ripassando una cosa, ma una pausa mi ci voleva" e lanciò un occhiata al tipo che intanto era svenuto, e gli scappò un sorriso vedendo quel bisturi infilato come un ascia su un ceppo.
    Si ripulì la mano alla meglio su di un canovaccio li accanto, e ascoltò lisa parlare di una serata di danza, che si sarebbe tenuta fra qualche giorno.Quando parlava con lei, si distaccava dal suo hobby, ed anche se non lo voleva ammettere se ne vergognava. Lisa era per lui una vita tranquilla, una specie di seconda opportunitàò che mai aveva voluto cogliere.
    Quando lei riattaccò, gli aveva strappato un appuntamento, e nonostante tutte le sue rimostranze K. era ben felice di andare a vedere quel balletto.Se fosse stato di una noia mortale, dopo averla riaccompagnata a casa, si sarebbe divertito a modo suo, con un altra vittima.
    Il tipo era svenuto e neanche l'acqua lo rianimava.Auscultò i battiti e seppur flebili erano ancora presenti.
    optò per divertirsi e prese un altro bisturi, recidendo la palpebra destra.
    L'occhio era enorme, e spaventa vederlo così grande, abituati come siamo a vederne solo una minima parte.con un gesto lento e delicato, infilò la punta nell'occhio e lo perforò quasi totalmente. L'uomo fece un soprassalto, prima di affloasciarsi nuovamente. Del liquido biancastro fuorisuscì dall'occhio e unendosi al sangue intorno,prese un colre rosato.
    la telefonata lo aveva un po' scosso, e decontrato; Non aveva più stimolo per proseguire, e finì l'uomo con una strana pietà che non gli si confaceva. Pianto con un martello un lunghissimo scalpello nel cranio dell'uomo uccidelo all'istante. poi ripulendo tutto, segò, stavolta con una sega a elettrica, tutti gli arti dell'uomo e li sistemò su di un gfrande nylon per terra.
    Apì infine un grande barile blu, di quelli da rifiuti tossici e gettò i rest del corpo uno a uno.
    quel barile conteneva un acido, che sciolse tutto in poco tempo, lasciando nell'aria un odore acre e pungente che non sarebbe andato via per qualche giorno. prorpio in tempo per il dopo balletto.
    Passò le seguenti 4 ore a sistemare la cantyina, togliendo ogni traccia del suo esperimento e ripulendo tutto.ammoniaca sodfa caustica, ed altri prodotti, per togliere traccia del sangue, erano stipati in un mobiletto d'acciao con un enorme lucchetto. infine, bruciò i vestiti che aveva addosso, nel camino al piano di sopra.
    Ogni traccia era sparita, adesso aveva solo bisogno di un bagno.
    Aspettò l'alba, fece colazione si vestì e andò in piscina.aveva preso questa abitudine, dopo aver visto una puntata di un serial televisivo, dove ritrovavano tracce di sangue negli scarichi di della vasca, e da quel giorno, evitava di lavarsi dal sangue in casa sua.
    fatto la docvcia, fece due vasche in apnea, r tonificato, seppur stanco, rifece un altro bagno.
    Sentire l'acqua fredda scivolargli sui suoi muscoli lo ridestava dal torpore e dal sonno accumulato.
    fradicio e gocciolante, si ammirava di fronte allo specchio degli spogliatoi. Il suo copro era snelklo e msucoloso, e l'unico difetto visibile era una piccola cicatrice poco sopra l'inguine.Risaliva a 2 anni fa, quando aveva immobilizzato male una sua vittima, che gli aveva strappato il bisturi di mano e piantato in quel punto. ompletamente nudo si passò due dita, sopra di essa, e si perse un istante fra i ricordi. poi si rivestì lentamente, e allacciato le scarpe, uscì dallo spogliatoio e si diresse al lavoro.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  2. #2
    lei estrasse il di lui palo che...


    questo pensavo fosse l'antefatto
    Più la si cerca e più si allontana, la base dell'arcobaleno.
    foto

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di kynani
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    RINCHIUDETELO!
    ::: Chi c'è c'è, chi non c'è....aaaaaah chi c'è! :::

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di --LO--
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    Bello!

    Ecco, io non diventerò mai una scrittrice!
    Meglio che abbandono!

  5. #5
    Mi ha fatto venire la nausea.

    Un ottimo lavoro.

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Un raccontino sul genere Sin City...

    Mi aspettavo anche un due lombi alla piastra, tagliati sottili, ma quello si è già più o meno visto (o letto) in "Hannibal"...

    Nicolò Ammaniti ed altri ogni tanto pubblicano un'antologia di raccontini del genere...
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di TeoB
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    Non ho avuto il coraggio di finire di leggere.

    Cmq se metti un laccio omostatico non perdi sensibilità anche?

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di Filjza
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    [supersaibal]Originariamente inviato da kynani
    RINCHIUDETELO! [/supersaibal]
    Mi hanno ucciso i criceti...

  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di TeoB
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    E cmq io di Seifer preferisco nettamente questo, stampato e incorniciato

    http://forum.html.it/forum/showthrea...hreadid=833929

  10. #10
    [supersaibal]Originariamente inviato da TeoB
    E cmq io di Seifer preferisco nettamente questo, stampato e incorniciato

    http://forum.html.it/forum/showthrea...hreadid=833929 [/supersaibal]
    mi piace scrivere quello che mi passa per la testa, e oggi mi sento molto serial killer..
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

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