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Discussione: Da uno a dieci

  1. #1

    Da uno a dieci

    quant'è pretenzioso e sborone lo spot di Luna Rossa?

    Quattro fighetti in un filmato virato seppia, sul coro del Dies Irae dal Requiem di Mozart ( e se portasse male? ) e la voce narrante che vorrebbe rievocare il viaggio di Ulisse dell'inferno di Dante

  2. #2
    sono daccordo, anche secondo me ci sono delle pubblicità molto diseducative
    prude il dito, lui sdraiato
    ha giocato a guardie e ladri col ladro sbagliato

  3. #3
    ricordiamoci che siamo nel paese dello spot dell'892892...
    Contatto mail e GTalk - I miei tweets
    17 febbraio 2007... Grazie di essere così speciale Diego!
    Presto, potrebbe essere un VAIRUS!!! Boh bu bu Nne dymmostry almeno dyecy di mmenou

  4. #4
    [supersaibal]Originariamente inviato da Bluelake
    lo spot dell'892892... [/supersaibal]
    WiWa le dottoresse di 40 ani.
    "Il potere delle donne è solo dovuto all'idiozia di molti uomini ... se non sbavassero come cani alla prima che gliela fa intravedere, le cose andrebbero diversamente."
    (alexmaz © - rivisitato by xxxfiles)

  5. #5
    Utente bannato
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    1,064
    Che centra Ulisse con Dante?

  6. #6
    [supersaibal]Originariamente inviato da robalzi
    Che centra Ulisse con Dante? [/supersaibal]
    shhh!

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da robalzi
    Che centra Ulisse con Dante? [/supersaibal]
    fatto non fosti per viver come bruto ma per seguir virtute e conoscenza

    ergo vatti a leggere l'inferno, 'gnurant
    Sotto la panza la mazza avanza.

  8. #8
    [supersaibal]Originariamente inviato da ZuperDani
    shhh! [/supersaibal]
    ehi hai una topa nell'avatar
    Sotto la panza la mazza avanza.

  9. #9
    [supersaibal]Originariamente inviato da Caleb
    ehi hai una topa nell'avatar [/supersaibal]
    oddio! VVoVe:
    vado, l'ammazzo e torno allora, ste bestiacce.

  10. #10
    [supersaibal]Originariamente inviato da robalzi
    Che centra Ulisse con Dante? [/supersaibal]
    :rollo:

    Lo maggior corno de la fiamma antica
    cominciò a crollarsi mormorando,
    pur come quella cui vento affatica;

    indi la cima qua e là menando,
    come fosse la lingua che parlasse,
    gittò voce di fuori e disse: «Quando

    mi diparti' da Circe, che sottrasse
    me più d'un anno là presso a Gaeta,
    prima che sì Enëa la nomasse,

    né dolcezza di figlio, né la pieta
    del vecchio padre, né 'l debito amore
    lo qual dovea Penelopè far lieta,

    vincer potero dentro a me l'ardore
    ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto
    e de li vizi umani e del valore;

    ma misi me per l'alto mare aperto
    sol con un legno e con quella compagna
    picciola da la qual non fui diserto.

    L'un lito e l'altro vidi infin la Spagna,
    fin nel Morrocco, e l'isola d'i Sardi,
    e l'altre che quel mare intorno bagna.

    Io e ' compagni eravam vecchi e tardi
    quando venimmo a quella foce stretta
    dov' Ercule segnò li suoi riguardi

    acciò che l'uom più oltre non si metta;
    da la man destra mi lasciai Sibilia,
    da l'altra già m'avea lasciata Setta.

    "O frati", dissi, "che per cento milia
    perigli siete giunti a l'occidente,
    a questa tanto picciola vigilia

    d'i nostri sensi ch'è del rimanente
    non vogliate negar l'esperïenza,
    di retro al sol, del mondo sanza gente.

    Considerate la vostra semenza:
    fatti non foste a viver come bruti,
    ma per seguir virtute e canoscenza".

    Li miei compagni fec' io sì aguti,
    con questa orazion picciola, al cammino,
    che a pena poscia li avrei ritenuti;

    e volta nostra poppa nel mattino,
    de' remi facemmo ali al folle volo,
    sempre acquistando dal lato mancino.

    Tutte le stelle già de l'altro polo
    vedea la notte, e 'l nostro tanto basso,
    che non surgëa fuor del marin suolo.

    Cinque volte racceso e tante casso
    lo lume era di sotto da la luna,
    poi che 'ntrati eravam ne l'alto passo,

    quando n'apparve una montagna, bruna
    per la distanza, e parvemi alta tanto
    quanto veduta non avëa alcuna.

    Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto;
    ché de la nova terra un turbo nacque
    e percosse del legno il primo canto.

    Tre volte il fé girar con tutte l'acque;
    a la quarta levar la poppa in suso
    e la prora ire in giù, com' altrui piacque,

    infin che 'l mar fu sovra noi richiuso».

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