Stanotte ho perso un amico. Eppure gliel'ho detto almeno un milione di volte che la Punto non tiene la strada soprattutto se piove. Quante, quante volte l'ho dovuto scortare fino a casa per evitare che corresse, una volta l'ho pure accompagnato perché aveva sbandato con la strada bagnata e aveva rotto un'asse.
Ieri sera l'avevo incrociato, in macchina, ma era ancora presto e ci siamo scambiati solo un cenno con la mano. Stavo andando a casa, dovevo uscire con lui e i nostri amici e dovevamo uscire e andare a bere e a divertirci e goderci questi ultimi scampoli d'estate. Invece ho optato per il rientro a casa anticipato.
Le ultime volte che ci siamo visti l'ho trattato di merda, come mi sento merda ora io, perché era uno dei pochi che sapeva di me, e mi rimproverava di continuo perché stavo dimagrendo troppo e lui si era innamorato di me cicciottella, non quella che ora sono diventata, e mi portava a mangiare cornetti e calzoni alle tre del mattino e io gli rispondevo sempre male perché non provavo sentimenti come quelli suoi nei suoi confronti poiché ero troppo impegnata a pensare al mio ego.
E adesso non posso più dirgli che mi dispiace, non posso più ricambiare il bacio che una volta ha cercato di darmi, non posso più raccontargli di me e del perché stavo così male.
Sto cercando di realizzare, ma mi aspetto da un momento all'altro una sua chiamata, un suo messaggio, o vederlo spuntare con la sua Punto rossa ancora integra per andare a far baldoria da qualche parte.
Che strano, eravamo tutti al nostro bar, c'erano tutti gli amici, dal primo all'ultimo. Mancava solo lui, ed io mi sento così vuota.
[...]
L'ultima volta che ci siamo visti, qualche giorno fa, eravamo in un locale, erano qualcosa come le cinque e mezza del mattino, e io, mentre mi faceva le solite paranoie su cibo e alcool, gli ho detto che se continuavo la vita fatta di abusi e privazioni che stavo facendo non avrei superato l'estate, e lui mi ha risposto che non dovevo dire così, che io l'estate l'avrei superata tranquillamente... Perché lui no? Ero io che mi stavo autodistruggendo, non lui, ero io che dicevo sempre che non ce l'avrei fatta, che volevo dissolvermi, non lui.
[...]
Beh, ora mi servirebbe anche un avvocato, un medico legale, qualcuno che mi possa dare informazioni.
Non so per quale motivo, il magistrato ha disposto l'autopsia, e stamattina sia all'ospedale che al cimitero c'era una pattuglia di polizia, credo che in macchina abbiano trovato qualcosa, per esserci questo dispiegamento di forze credo di più di semplice marijuana.
La famiglia non credo sia d'accordo, anche se in questo momento è distrutta dal dolore (per ora lo stanno comunicando al padre, non gliel'hanno ancora detto perché ha un tumore e stanno tentennando nel dargli quest'altro dispiacere) e non sono in condizioni di contrastare alcunché.
Non è stato coinvolto nessun altro nell'incidente, a parte un camion, posteggiato dove non doveva essere posteggiato, che non si è nemmeno fatto niente dato che l'ha preso di spigolo e poi ha sbandato dall'altra parte.
C'è modo di evitare anche quest'altra sofferenza dell'autopsia?
[...]
Io non lo volevo quest'angelo. Non l'ho chiesto. Nemmeno ci credo.
Io volevo che lui viveva la sua vita di ventiseienne con noi amici. Non è giusto che se ne sia andato così.
[...]
Ma a quale pro dovrebbero fare l'autopsia poi?
Se gli hanno trovato qualcosa in macchina, che se la sia fumata, tirata, iniettata, non lo so, in ogni caso non c'è più, correva, la strada era bagnata e la macchina non teneva. Non c'è bisogno di accertare le cause del decesso, l'hanno estratto tagliando le lamiere, lui non c'è più e tutto ciò che aveva di illegale adesso è in mano alla polizia.
[...]
Se si tratta solo di hashish potrebbero rompere le scatole a noi amici con i quali ogni tanto si faceva qualche spinello?