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Originariamente inviato da Gyxx
Per chi non segue la vicenda, da anni alcuni scienziati e molti sedicenti "complottisti" affermano che l'AIDS non è causata dall' HIV, che sarebbe un virus inventato "sulla carta" e mai isolato
, che serve solo a far soldi alle multinazionali faramaceutiche ....
... ora non sto ad addentrarmi in tutta la vicenda (anche xchè non ho TUTTE le competenze tecniche necessarie nè tantomeno tutti i riferimeti necessari nè tutto il tempo che prenderebbe un discorso globale), ma una delle critiche x semiserie di questi gruppi di persone (fra cui ci sono anche alcuni scienziati non pienamente convinti del modo d'azione del virus, a loro parere troppo nebuloso e poco chiaro in alcuni passaggi) era che, in seguito all' infezione da HIV, si ha un forte blocco e/o rallentamento del sitema immunitario nelle cellule contenenti il virus che non si è ancora completamente replicato, sia PRIMA che l'agente dell' infezione le lasci e le faccia fuori che durante la produzione /migrazione di particelle virali da parte della cellula malata .....
...infatti l'HIV non uccide subito le cellule che infetta, ma le usa come ospiti "produttori" sino a che queste non muoiono di stenti x lo sfozro di fare nuovi virus .......
.... ora, la logica che per me e molti altri, dato che la maggior parte dei ricercatori accettava la tesi HIV>AIDS, impone di guardare senza pregiudizi ad una nuova scoperta senza per forza includerla in ragionamenti già noti - come se tutto ciò di nuovo che si scopre dovesse PER FORZA ripettare tutto quel che già si sapeva, difettava in alcuni scenziati, che ritenevano "inaccettabile" che un virus bloccasse il sistema immunitario senza demolirlo notevolmente.
Oggi viene la notizia che una proteina del guscio dell' HIV, su cui alcune aziende stanno lavorando in maniera MOOOOLTO promettente (
) x produrre un vaccino, è responsabile dell' inattivazione del sistema immunitario immediatamente dopo l'infezione del virus, al momento in cui si ha la fusione delle membrane del virus e della cellula, chiarendo uno dei punti oscuri "storici" del meccanismo di azione di questo virus, che a fronte di pochi elementi strutturali (alla fin fine il virus ha solo 3 geni) riesce ad agire in maniera molto complessa.
Il sistema appare tanto efficente da presentare un allettante via x attenuare gli eccessi del sistema immunitario nei casi di artrite ed altre patologie come leucemie ed allergie ....
Qui l'abstract originale dell' articolo
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/q...266&query_hl=1 , che cosa strana è liberamente accessibile e stampabile da chiunque senza pagare alcunchè ...
Al solito, la notizia l'ho pescata dall' edizione on line di "Le Scienze"
Ciapps
Gyxx
http://www.lescienze.it/sixcms/detail.php3?id=10998
18.07.2005
HIV a scopi terapeutici
Il virus usa un peptide di fusione per disattivare la risposta immunitaria
Il virus HIV si nasconde proprio nelle cellule del sistema immunitario che dovrebbero proteggere il corpo dalle infezioni virali. Ma come riesce a impedire a queste cellule di scatenare un attacco su larga scala contro l'invasore? In uno studio pubblicato sulla rivista "Journal of Clinical Investigation", un team di ricercatori del Weizmann Institute of Science ha dimostrato come parte di una proteina sulla superficie esterna del virus interferisca con la normale risposta immunitaria della cellula. La scoperta potrebbe avere vaste implicazioni: il frammento molecolare in questione, infatti, oltre ad avere un effetto devastante, potrebbe condurre a un trattamento efficace contro altri disturbi, come l'artrite reumatoide.
Nelle fasi iniziali dell'infezione, le proteine che ricoprono il virus HIV si fondono con le membrane esterne delle cellule T, quelle che dovrebbero riconoscere gli invasori e mettere in allarme altre cellule immunitarie. Il materiale genetico del virus costringe poi il DNA della cellula a farne altre copie, che successivamente vanno a infettare altre cellule.
Il biochimico Yechiel Shai, l'immunologo Irun Cohen e colleghi hanno scoperto che il virus sfugge all'identificazione dei recettori sulle pareti esterne delle cellule T grazie a un segmento della sua proteina gp41 chiamato FP (peptide di fusione). FP era noto per il suo ruolo nella fusione con la membrana cellulare durante gli stadi iniziali dell'infezione, ma i ricercatori hanno scoperto che può interferire con la risposta immunitaria bloccando diverse proteine sulle pareti della cellula.
Lo studio di questo meccanismo potrebbe fornire importanti indizi su come regolare il sistema immunitario. Secondo Shai, l'utilizzo a scopi terapeutici di FP non costituirebbe un pericolo per i pazienti, in quanto da solo non può né infettare cellule né riprodursi. "Forse - aggiunge Cohen - l'uomo potrebbe adottare il peptide del virus per controllare meglio l'autoimmunità iperattiva".
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