[supersaibal]
Originariamente inviato da key
Un esercito, una marea di uomini e donne. Età media 35 anni, con cultura medio-superiore. E coniugati. Questo è il ritratto del chatter italiano tipo, colui (o colei) che trascorre almeno quattro ore al giorno davanti ad un personal computer 'chattando'. Che vuol dire parlare, in genere di tutto: della vita, dei grandi sistemi, delle piccole beghe quotidiane, della noia e della solitudine. E, spesso, delle incomprensioni di coppia. Il piccolo dissapore tra moglie e marito è frequente. Ma riversato in chat rischia di diventare una miccia a lenta combustione. Così accade spesso che si cominci a tradire chattando. Prima lasciandosi andare a confidenze, poi pian piano cadendo nella rete del fascino di un altro/altra che ascolta. Un fenomeno in crescita, il tradimento on line
1)L'interrogativo nasce spontaneo: quando si sta in chat per ore, fin dove è gioco e passatempo, e quando inizia il tradimento?
2)Forse il buon uso del tempo libero, però, dipende dal contenuto, sia del libro che della chiacchierata.
3)Non si rischia, in questo modo, di demonizzare la rete? Di addossarle responsabilità che non ha?
4)
E allora dov'è il pericolo e dove avviene il tradimento?
5)Siamo tutti un po' esposti al pericolo chat, allora...
6)Questo corpo, che spesso dovrebbe affascinare l'altro, dovrebbe "toccarlo" e sedurlo, alla fine diventa un nemico.
7)Chi tradisce on line, senza la rete avrebbe comunque tradito? [/supersaibal]