Nessuno mi toglierà dalla testa che i pubblicitari siano dei gran paraculi (e scusate il para). Che tutti vogliano una vita diversa, più cool, dove ogni gesto, ogni comportamento si caratterizza da un originale imprimatur di successo e consenso generale, è palese.
Non ci voleva certo l'ultimo guru di creatività della saatchi & saatchi per buttare giù l'ultima campagna pubblicitaria che contraddistingue il segmento delle vetture utilitarie (magari un tempo, adesso costano dai 20 milioni delle vecchie lire, una decente, eh!). Le auto non sono solo status-symbol, di più. Sono il vettore di un movimento di massa, il prodotto che mette a fattor comune l'idea del cambiamento. Avete provato a fare mente locale con la pubblicità della c1? Ecco, più C1 più spazio, meno nervosismo, più amore, e sillogismi alla radio DJ così. E quella della peugeot 1007? Lì puoi letteralmente scuotere le strada come un tappeto e fare piazza pulita di chi non ci piace, delle piccole e grandi cause di stress del nostro angolo di mondo. In ogni caso la menzione d'onore va fatta allo spot della lancia Y e alla sua rivoluzione della bellezza, che è verità. Ma se è sincera, quello che ti taglia la strada con la sua Y è un vero cretino? E' proprio vero che più del prodotto la chiave di volta è l'idea trasmessa di un sé migliore. E' anche vero che il cambiamento generale passa attraverso tanti di questi "sé", ma quando ce ne ricorderemo per la nostra realtà?