Il vile Ruppi, arcivescovo di Lecce, sodale e protettore di don Cesare Lodeserto gestore, per conto della Curia leccese, del lager-Cpt di San Foca, arrestato per maltrattamenti e riduzione in schiavitù, osa attaccare Nichi con squallidi argomenti, senza nominarlo non essendone degno.
Risponde Nichi alle ingiurie dell'infame prelato.«Non è nostra intenzione entrare in polemica con chi, pur dichiarandosi cattolico, si scosta visibilmente dall’insegnamento della Chiesa in materia di famiglia, di etica e di costumi sessuali», ma «non è possibile essere cattolici e disattendere il magistero». Lo afferma il presidente dei vescovi pugliesi, mons.Cosmo Francesco Ruppi, che in una nota replica alle dichiarazioni fatte ieri da Nichi Vendola sull’intervento del card.Ruini dei pacs e avverte: «O si è cattolici o non lo si è, non si può essere cattolici a metà quando ci conviene».
Dei problemi miei di cattolco rispondo a Dio e, per quanto è possibile, al mio confessore. Che per ragioni comprensibili è difficile possa essere Monsignor Ruppi. Il mio dissenso nei suoi confronti è totale per tante vicende che hanno rappresentato uno scandalo per la coscienza cristiana. Considero la sua presa di posizione una pesante caduta di stile e un'ingerenza nel campo della politica...Non sono laicista, il laicismo è la violazione della dignità della persona nel nome del primato del profitto. La mia battaglia è per il pluralismo, contro il laicismo e le tendenze neo temporalistiche di parte della Chiesa....
I problemi della gente sono il pane e la libertà. E noi sappiamo chi ha tolto loro il pane, chi ha smantellato la rete dei servizi sociali, chi ha precarizzato la vita dei giovani. Ma oltre al pane la gente ha bisogno di libertà. Mi occupo della dignità umana a tutto tondo. Spero, finchè avrò fiato, di continuare a fare il difensore della dignità di tutti. Anche di coloro che vengono messi in croce dalla violenza dei pregiudizi.