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  1. #1

    seguire il mito dei maestri. perchè?

    per quale motivo all'interno di alcune attività è (quasi)obbligatorio conoscere i maestri di quel settore?

    perchè se mi piace fotografare devo conoscere bresson o adam?

    perchè se voglio scrivere devo conoscere manzoni?

    perchè se voglio dipingere devo sapere di van gogh?

    se ho una passione pratica, mi piace FARE una cosa, per quale motivo condividendo con gli altri questa passione vengo snobbato se non ho le conoscenze ?

    non avendo la presunzione di voler fare della passione un mestiere od una vocazione, ma solo un passatempo, mi scontro spesso con sguardi di disapprovazione.

    capisco che ci sia studiando e conoscendo si migliori, apprenda nuove cose e sia in grado di elevarsi, però ritengo stupido e ottuso pensare che non si possa ugualmente trarre divertimento nel fare qualcosa senza conoscerne la storia o i massimi esponenti.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di figaro
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    In linea di principio, sono d'accorodo.
    Il rischio è proprio quello di inaridire la vena personale.
    L'accademia ha il suo perché per apprendere la tecnica, il mestiere.

  3. #3
    un qualche "musicista" ti ha criticato perché criticato perché non conosci un artista, vero?

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di Uanne
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    bisogna confrontarsi con i grandi per essere consapevoli dei propri limiti
    A me mi dà la carica, agli italiani gli dà la carica

  5. #5
    questo post scaturisce da un fatto successo tempo addietro.

    ho un amico/conoscente che sa che sono un appassionato di fotografia e che ho una camera oscura. di tanto in tanto mi chiedeva di andare in giro a fare foo insieme, ma io rifiutavo quasi sempre perchè il sabato lavoro.

    capitò che un giorno lo incontrassi insieme ad altri ragazzi e mi chiedesse di andare ad una mostra di XXXXX. io gli chiedo chi diamine sia sto tizio e tutti mi guardano come se avessi tirato due bestemmie in chiesa con l'uccello di fuori.

    e mi fanno "non lo sai? pensavano tu fossi un fotografo.." come a dire <pirla lo sanno tutti>

    gli rispondo educatamente che non sono un fotografo ma al limite un fotoamaytore, e che cmq la mia passione è attiva e non passiva. le uniche mostre che vado a vedere sono quelle di conosacenti e amici, degli altri non me ne importa una sega.

    e li vidi che mi cosniderarono indegno di usare una macchina fotografica.

    sta cosa non mi andò molto giù..
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  6. #6
    Guardare ai maestri può servire per migliorare la tecnica, per prendere ispirazione e così via, ma non é condizione necessaria per potersi divertire e avere una passione, anzi. A fare in giro invece quelli che credono che si possa essere un buon fotografo solamente andando alle mostre degli artisti.


    P.S.

    ma dove l'ha ricavata la camera oscura?

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da whitefox

    P.S.

    ma dove l'ha ricavata la camera oscura? [/supersaibal]

    ho un garage abbastanza grande, e avendoci dentro come macchina una 500, ho fatto(mio padre in realtà) nella parte in fondo una parete di legno, ricavandoci una stanza di 2.5 per 1.70 metri. con acqua corrente, ed elettricità.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di daem
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    Re: seguire il mito dei maestri. perchè?

    [supersaibal]Originariamente inviato da seifer is back
    per quale motivo all'interno di alcune attività è (quasi)obbligatorio conoscere i maestri di quel settore?

    perchè se mi piace fotografare devo conoscere bresson o adam?

    perchè se voglio scrivere devo conoscere manzoni?

    perchè se voglio dipingere devo sapere di van gogh?

    se ho una passione pratica, mi piace FARE una cosa, per quale motivo condividendo con gli altri questa passione vengo snobbato se non ho le conoscenze ?

    non avendo la presunzione di voler fare della passione un mestiere od una vocazione, ma solo un passatempo, mi scontro spesso con sguardi di disapprovazione.

    capisco che ci sia studiando e conoscendo si migliori, apprenda nuove cose e sia in grado di elevarsi, però ritengo stupido e ottuso pensare che non si possa ugualmente trarre divertimento nel fare qualcosa senza conoscerne la storia o i massimi esponenti. [/supersaibal]
    Ti quoto alla grande. E oltre a quello che dici tu riguardo alla voglia di FARE aggiungerei un altro aspetto più da "spettatore". Se mi piace un quadro, una poesia o altro non ho bisogno di doverlo collocare per forza in un contesto. Certo, è utile per comprendere meglio l'artista, ma non necessario. Voglio dire che se mi emoziona un'opera non devo per forza sapere che quell'opera è un esempio di una corrente precisa, quando è vissuto l'artista, se si è ammazzo o è morto di peste! Invece a volte si trovano persone che sanno tutto di un autore o di un'opera, ma se gli chiedi che cosa gli è piaciuto, che cosa li ha emozionati, forse non sanno neanche rispondere perchè erano troppo occupati a "catalogarlo" in un contesto.

  9. #9
    Non ho notizia di nessun "grande" che non abbia imitato, ricalcato le orme ed emulato fino al plagio i suoi personali maestri
    E' il confine tra amatore, dilettante e artista. Un pittore si ispira a quello che, per esempio, Caravaggio ha imparato nel corso di una vita che noi personalmente non faremo mai, potremo simulare le sue opere e fonderle con quelle di Tiziano, di Raffaello e non ripetendo gli errori di Giotto, rubando a loro come al vicino di casa o all'anziana signora a cui senti un vecchio detto che ti ispira vortici di pensieri e flussi di coscienza. E non è peccato, Canova plagiava Michelangelo, Michelangelo plagiava Fidia, lo stesso Caravaggio plagiava Tiziano, Tiziano plagiava Giorgione e così via tutti nel corso della storia hanno compiuto un viaggio di emulazione/ispirazione. Ogni artista aggiungeva un suo personale appunto alla storia dell'arte. Neanche Tiziano sarebbe giunto alla perfezione delle luci degli studi di Caravaggio, e Caravaggio non sarebbe andato lontano senza il lavoro fatto prima dagli antenati.
    Bubu plagia Benni, Benni plagia la signora Assunta e riporta pari pari la battuta fondendola con quelli dei suoi amici al bar, li unisce insieme con la figura retorica dell'iperbole nota fin dal teatro di Plauto ed ecco un lavoro completo, pronto per ispirare qualche lettore che a sua volta riporterà agli altri la sua versione come se fosse tutta farina del proprio sacco.
    Yojimbo è un capolavoro imperfetto, Per qualche dollaro in più è un capolavoro compiuto.
    Senza maestri ci si può solo divertire da amatori e rimanere prima o poi frustrati dai propri legittimi limiti; senza maestri ci si ferma col proprio trabiccolo appena fuori dalle volte stazione, mentre al binario accanto ci sorpassano facendoci la permanente.

    X

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di ZaMM
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    Re: seguire il mito dei maestri. perchè?

    [supersaibal]Originariamente inviato da seifer is back
    ...però ritengo stupido e ottuso pensare che non si possa ugualmente trarre divertimento nel fare qualcosa senza conoscerne la storia o i massimi esponenti. [/supersaibal]
    Per il divertimento nessuno lo nega. Probabilmente però i tuoi amici pensavano che tu ti interessassi di fotografia.

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