Pagina 1 di 3 1 2 3 ultimoultimo
Visualizzazione dei risultati da 1 a 10 su 24
  1. #1
    Utente bannato
    Registrato dal
    Jan 2003
    Messaggi
    2,407

    come gestire un problema fra amici [serissimo!]

    Salve a tutti,

    dunque verso marzo un mio amico, un ex compagno di classe delle superiori, che aveva contatti diretti soltanto con me e con un altro nostro ex compagno di classe ma che avendo però un handicap frequentavamo meno, rispetto a quanto non fosse la frequentazione fra noi due, ha completamente interrotto i rapporti con me.
    Gli ho fatto uno sgarbo o l’ho offeso..?
    Ne dubito non sono il tipo e anzi tendo a preoccuparmi per gli altri e gli amici non a mandarli a quel paese, certo è vero che in quel periodo era in crisi causa donne, è vero anche che io qualche volta ho cercato di stimolarlo a reagire in maniera vigorosa ed è vero anche che negli ultimi tempi in cui uscivamo lui alla fine si ritrovava in tarda nottata completamente sbronzo, come se bere fosse un modo per alleviare i pensieri o la tristezza.
    Ciò detto da marzo non si è più fatto vivo e io non mi sentivo nello stato di chiamarlo cercando di capire come stesse se magari era lui il primo a non volermi dire i fatti/problemi suoi.
    Ad un certo tratto diciamo verso maggio/giugno mi chiama e nel chiedermi come sto mi dice che lui stava attraversando un momento di “problemi familiari”.
    Ora è passate anche il periodo estivo eppure di lui non ho più alcuna notizia e mi ritrovo nell’angosciante posizione di non sapere cosa fare perché se chiamo magari i suoi genitori non mi vedono di buon occhio perché pensano che fossi io a portare in giro loro figlio a sbronzarsi, quando io invece tornavo più sobrio di una persona astemia, se poi, come mi sta barcollando per la testa da qualche giorno a questa parte, i suddetti e famigerati “problemi familiari” fossero soltanto una scusante?
    Ci può anche stare in fin dei conti!
    Allora se una persona ha dei problemi familiari che siano più o meno gravi può far di tutto fuor che andarlo a dire in giro, certo a meno che questa non si riveli essere una scusa creata per coprire qualcosa di peggiore…
    Cosa di peggiore?
    Beh a primo impatto l’idea che lui sia diventato un alcolista mi viene naturale visto quanto stava bevendo e visto che la cosa stava diventando un ciclo continuo e apparentemente che lui non era in grado di poter controllare.
    Questa soltanto una, forse la più logica delle ipotesi, che chiaramente mi impedisce di alzare il telefono e chiedere, anche perché mi sembrerebbe folle chiedere su qualcosa che non volesse dirmi.
    Ovvio che io rimango comunque nella posizione di volerci capire qualcosa sia come amico che ci tiene a lui sia perché ad oggi forse mi sento un attimo colpevole.
    Di cosa colpevole?
    Bella domanda sinceramente non saprei dirlo, tuttavia se lui fosse caratterialmente fragile come la situazione potrebbe indurre a pensare non vorrei che le mie strigliate, per quanto fatte con tutte le buone intenzioni siano invece state deleterie andando a compromettere una situazione già precaria di per suo.
    Inoltre un’altra cosa che mi fa pensare lasciandomi perplesso è quale funzione/obiettivo potesse avere la chiamata che mi ha fatto a maggio/giugno una semplice chiamata di cortesia o un grido di soccorso, una disperata ricerca del mio aiuto che io non sono riuscito a recepire e che ho quindi ignorato?
    Se fosse stata una semplice telefonata di un amico ad un altro amico la logica mi farebbe dire che ce ne sarebbero state delle altre anche in virtù del fatto non ci sarebbe stato motivo perché non fosse così; mentre se era una sorta di grido di aiuto beh allora non avendolo recepito tutto potrebbe dare un senso al fatto che non si è più fatto sentire.
    Per altro il rapporto che c’è fra noi che è pur sempre quello di amicizia fra compagni di classe non mi metteva in condizioni di permettermi di andare ad indagare nella sua vita privata più di quello che venivo a sapere perché mi diceva lui e quindi nemmeno mi sentirei nelle condizioni di prendere alzare la cornetta e chiedergli se è un alcolizzato o comunque indagare ulteriormente su problemi che alla fine sono suoi e non è nemmeno detto mi voglia dire…
    Chiedere all’altro nostro compagno di classe… si è vero vivono vicino, almeno rispetto a dove abito io, però immagino che se non ha detto nulla a me difficilmente possa aver detto qualcosa di più a lui, oltre al fatto che poi passerei per quello curioso impiccione o altro…
    Voi che fareste?

    Grazie a tutti!

  2. #2
    riassumerei
    Più la si cerca e più si allontana, la base dell'arcobaleno.
    foto

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di kynani
    Registrato dal
    Dec 2004
    Messaggi
    83
    concordo col caporal Taddy...

    non crederai davvero che qualcuno a quest'ora si metta a leggere sta cosa?
    hai troppa fiducia nel prossimo... :rollo:
    ::: Chi c'è c'è, chi non c'è....aaaaaah chi c'è! :::

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di DydBoy
    Registrato dal
    Jul 2005
    Messaggi
    165
    [supersaibal]Originariamente inviato da taddeus
    riassumerei [/supersaibal]

  5. #5
    Utente bannato
    Registrato dal
    Mar 2001
    Messaggi
    1,144
    [supersaibal]Originariamente inviato da taddeus
    riassumerei [/supersaibal]
    quoto, dopo poche righe mi sono arreso

    io metterei un bello schema a punti e in ordine cronologico degli eventi, separando completamente le possibili interpretazioni

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di Umanista
    Registrato dal
    Jan 2002
    Messaggi
    1,022
    io ho letto tutto perché non riesco a prendere sonno.

    Troppe rimuginazioni!
    Fai uno squillo al tuo amico e parlaci. Cosa vuoi che succeda?
    Se non sta bene è una buona ragione in più per chiamarlo.
    Al massimo ti manda al diavolo: così ti risparmi di chiederti cosa pensa e cosa non pensa eccetera eccetera.
    Hai paura dei suoi genitori? Al massimo saranno loro a mandarti al diavolo.
    Ma vedrai che il tuo amico (o presunto tale) apprezzerà il tuo interessamento.

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di NAP
    Registrato dal
    Jan 2001
    Messaggi
    4,398
    Effettivamente chi risponde solo per dire "non posso risponderti", ipotizzando anche gli altri come indisponibili, potrebbe fare a meno di intervenire perché in quel modo si calpestano i sentimenti di chi immagina altrui comprensione/affidamento e invece ne resta deluso.

    Ammiro invece la sintesi di Umanista perché coincide con le mie stesse convizioni. Aggiungerò solo qualcosa.

    Sì, succede quasi sempre così: "gli amici sono sempre quelli che portano i nostri figli sulla cattiva strada". Gran parte dei genitori, purtroppo, non ha il coraggio di ammettere i propri errori e puntualmente tende ad addossare le colpe ai figli degli altri, senza accorgersi che, in tal modo, danno clamorosamente del deficiente al proprio figlio (se i miei genitori pensano che io mi lasci influenzare dagli amici vuol dire che non hanno fiducia in me e quindi, per loro, sono un cretino).

    Bene, anzi, male, il genitore che si comporta in quel modo è una minaccia continua, nonché una macchina sempre attiva per il peggioramento della sfera psico-emotiva del figlio che, in fondo, si sente dire una bugia che lo consola ma in concomitanza di una tristissima dichiarazione di sfiducia da parte dei genitori. Quindi i figli si afferrano all'illusione di non avere responsabilità ma soffrono come cani perché sanno che non è così. Da questa accoppiata "genitori pirla che massacrano il figlio con dosi letali di sfiducia" ne risulta una famiglia di ipocriti che non sa cosa sia il vivere in modo sano.

    Quando il tuo amico ti ha chiamato, secondo me, aveva l'intenzione di lanciare un urlo di dolore, spiegandoti che i suoi genitori non volevano più che tu lo frequentassi ma poi si è messo sul vago perché non ha avuto il coraggio di ferirti ingiustamente (lui sa bene che tu non sei quello che decantano i suoi genitori). Non ti ha più telefonato perché ha capito che era meglio non dirti più niente piuttosto che farti del male ingiustamente. Fra amici è così, si arriva fino a picchiarsi se la questione è "a due" ma ci si protegge a vicenda quando il problema proviene dall'esterno (in questo caso dai suoi genitori-bambini, ipocriti e carcerieri della psicologia del loro figlio).

    Se lui (speriamo di no), ha davvero problemi con l'alcol, stai sicuro che se ne uscirà (non è facile come si crede), si farà avanti con un sorrisone e una voglia matta di abbracciarti, altro che telefono. Se invece resterà malato (l'alcolismo è una malattia), allora saprai che una coppia di genitori stronzi ha costruito un figlio alcolista cronico e ha distrutto, a causa della sua meschinità, anche una bella amicizia.
    A volte la diplomazia va condita con un pizzico di siluri fotonici. (K. Janeway)

  8. #8
    Innanzitutto è molto bello che un amico si preoccupi così tanto della sorte dell'altro; il rischio però è quello di arrovellarsi inutilmente. Anche secondo me è più costruttivo affrontare la situazione in maniera matura, cioè telefonando. Anche perchè il peggio che ti può succedere è comunque meglio dei sensi di colpa
    Davide
    Povere ostrichette

  9. #9
    Sei davvero una bella persona...
    Ti consiglio di chiamargli, ma evita di parlare del suo problema con l'alcool, spiegagli che ti te si può fidare e che vuoi aiutarlo a superare i suoi problemi familiari se lui è daccordo.
    Chiedigli di sfogarsi, ma evita di assumere un comportamento da moralista/bacchettone lo perderesti subito.
    Lscialo parlare, dai solo pochi consigli è più importante che si sfoghi.

    Buona fortuna

  10. #10
    a me sembra che tu stia cercando scuse per mettere a tacere i sensi di colpa e per trovar giustificazioni per continuare a non chiamare

    ti fosse interessato qualcosa di questa persona l'avresti chiamata prima di ora e se avessi intenzione di far qualcosa per lui lo chiameresti e basta, senza tante menate

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
Powered by vBulletin® Version 4.2.1
Copyright © 2024 vBulletin Solutions, Inc. All rights reserved.