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  1. #1

    Vedere il mondo nell'ottica di leopardi

    Si può secondo voi il passaggio dalla gioventù all'età adulta un pò ai vari passaggi logici/filosofici avvenuti nell'ottica di Leopardi nel passare del tempo?

    Leopardi infatti ha iniziato sperando ad occhi chiusi nella bontà della natura, in un'entità suprema che bilanciasse il mondo ed è finito con il cadere nel totale pessimismo della società moderna.

    Questo secondo me può essere prettamente collegato ad un bambino che cresce pieno di speranze e arrivato ad una certa età si accorge che molte delle sue speranze erano illusioni.

    C'è anche da contare che Leopardi effettivamente ha iniziato a scrivere fin da giovanissimo quindi il suo punto di vista nelle scritture sarà stato legato molto all'età anche se 18 anni di Leopardi sarebbero ecquiparabili anche ad una trentina d'anni nell'era moderna.

    Quindi è propio vero che possiamo associare, come diceva Leopardi, la felicità come una breve interruzione delle continue problematiche della vita? e se così fosse non potremmo semplicemente un pò "fregarcene" dei problemi e lasciar correre per goderci il più possibile l'esistenza?


    Questa per me è una piccola riflessione post Leopardi, probabilmente molto influenzata dalle sue deduzioni. Probabilmente studierò un'altro autore avanti di un secolo e condividerò le sue innovative deduzioni ma per ora Leopardi si lega più che bene alle attuali problematiche

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di nazgul
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    Si ma devi considerare anche il fatto che Leopardi è stato l'unico miliardario che il mondo ricordi a morire senza aver fatto l'amore, insomma qualche problemino lo aveva.
    HIC SUNT LEONES
    Ma tu come campi? Mah faccio cose...vedo gente
    il cambiamento non è mai doloroso, solo la resistenza al cambiamento lo è

  3. #3
    [supersaibal]Originariamente inviato da nazgul
    Si ma devi considerare anche il fatto che Leopardi è stato l'unico miliardario che il mondo ricordi a morire senza aver fatto l'amore, insomma qualche problemino lo aveva. [/supersaibal]
    Non dico che bisogna stare tutta la vita a porsi problemi allo stesso modo di Leopardi però perchè non far tesoro delle riflessioni di un intera vita di un Uomo?

    Che poi il trombare sarà pur bello, ma dopo aver trombato che ti rimane se non successivamente la voglia di un altra trombata?

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di nazgul
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    [supersaibal]Originariamente inviato da Neptune

    Che poi il trombare sarà pur bello, ma dopo aver trombato che ti rimane se non successivamente la voglia di un altra trombata? [/supersaibal]


    Stiamo divagando, quindi dico che fondamentalmente sono daccordo, tra l'altro Leopardi è uno dei miei scrittori preferiti, non foss'altro perchè stava a quaranta chilometri da casa mia
    HIC SUNT LEONES
    Ma tu come campi? Mah faccio cose...vedo gente
    il cambiamento non è mai doloroso, solo la resistenza al cambiamento lo è

  5. #5
    Utente bannato
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    mah io penso che ......

    boh

  6. #6
    Utente bannato
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    Io leopardi l'ho sempre odiato, era un sentimento viscerale.

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da carnauser
    Io leopardi l'ho sempre odiato, era un sentimento viscerale. [/supersaibal]
    per questo non hai potuto capirlo
    lui e Dante sono gli unici poeti italiani di assoluta grandezza

    La filosofia di Leopardi è marchiata a fuoco dalla sua 'diversità'
    quella di un uomo segnato dalla deformità, destinato alla solitudine fisica e psicologica

  8. #8
    Utente di HTML.it
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    raramente un poeta vero è anche un buon filosofo, e questo è accaduto, in leopardi

    un sensista ben radicato nell'illuminismo, capace però d'uno sguardo profondo e struggente sulla natura umana


    debbo dire che nonostante io sia un lettore superficiale e poco erudito, amo leggerlo, anche in scritti un pò ardui come lo zibaldone

    certo, era molto pessimista, ma non piagnone e ruffiano strappalacrime


    è il più grande, fra le penne d'italia

  9. #9
    [supersaibal]Originariamente inviato da D56
    raramente un poeta vero è anche un buon filosofo, e questo è accaduto, in leopardi

    un sensista ben radicato nell'illuminismo, capace però d'uno sguardo profondo e struggente sulla natura umana


    debbo dire che nonostante io sia un lettore superficiale e poco erudito, amo leggerlo, anche in scritti un pò ardui come lo zibaldone

    certo, era molto pessimista, ma non piagnone e ruffiano strappalacrime


    è il più grande, fra le penne d'italia [/supersaibal]
    Devo dire che fino ad ora è lo "scrittore" che ha destato di più il mio interesse. Contando che le mie conoscenze si limitano a ciò che sto studiando a scuola.

    Mi colpisce molto in quanto mi sembra il primo con i piedi per terra. Gli altri poeti/filosofi o esageravano in pessimismo o esageravano nel senso opposto.

  10. #10
    Moderatore di foto/videocamere digitali ed elettronica hi-tech L'avatar di sparwari
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    parlare di leopardi come "filosofo" non è totalmente appropriato. si può parlare di visione della realtà, di rappresentazione poetica, ma senza entrare eccessivamente nell'ottica di vedere nelle opere di leopardia una "filosofia"

    un filosofo tende a dare un' organizzazione compiuta dellla visione della vita.in leopardi questo non si vede.
    leopardi è poeta... il poeta viaggia sulle emozioni che prova in quel momento, casomai ci ragiona su, ma non crea un qualcosa di organico.

    in leopardi si possono vedere anche opere tarde in cui si ripresenta la benevolenza della natura. il percorseo poetico di leopardi è pieno in "incongruenze" se lo si vedesse sotto un aspetto filosofico.

    a volte negli autori di letteratura si cerca di leggere tra le righe oltre il voluto. leopardi non ha mai tentato il suicidio, e non ha mai preso nella vita in considerazione di fare questo. interessante è anche la lettura dello scritto opera del suo ultimo compagno Antonio Ranieri.

    leopardi è poeta
    1... 2... 3... prova

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