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Originariamente inviato da mugen
Mattanza di delfini. Il video shock
I delfini che vivono nelle acque territoriali giapponesi sono nuovamente in pericolo. Anche quest'anno, infatti, è stata riaperta la stagione di caccia che consentirà all'industria alimentare di catturare e uccidere decine di migliaia di mammiferi, anche appartenenti a specie protette. La denuncia è arrivata nelle ultime ore dalla LAV, la Lega anti vivisezione che, nella speranza di riuscire a fermare il massacro, si è appellata al primo ministro del Giappone Junichiro Koizumi. Per far comprendere agli italiani il dramma che stanno vivendo questi poveri animali, è stato girato anche un filmato che documenta il massacro avvenuto al largo della baia di Taiji durante la stagione di caccia 2004-2005. Massacro, fanno notare dalla LAV, che potrebbe costare caro all'intero pianeta perché, proprio di recente le autorità nipponiche hanno chiesto ai delfinari di incoraggiare, a Taiji, la cattura di altre specie attualmente protette, in via d'estinzione
La cattura
Avvistati i branchi, i pescatori giapponesi iniziano a battere violentemente su delle barre di acciaio parzialmente immerse in mare creando così una barriera sonora che spinge i delfini dentro la baia di Taiji. Isolati, e ormai senza possibilità di fuga, i poveri delfini vengono arpionati e il loro sangue colora di rosso il mare. Alcuni si lasciano addirittura morire per la disperazione altri invece, convinti di poter in questo modo salvare i piccoli, si sacrificano andando incontro alla morte. I più fortunati, quelli che sopravivranno al massacro, passeranno il resto della vita all'interno dei delfinari o in un parco giochi! L'organismo giapponese che si occupa dello studi sui cetacei, ad esempio, ha chiesto al governo la possibilità di ricevere qualche esemplare di "Lagenorinco dai denti obliqui", una rara specie nota agli esperti con il nome scientifico "Lagenorhynchus obliquidens".
"Nel mondo - ha detto Giovanni Guadagna, responsabile LAV settore Zoo e Acquari - quasi il 65% dei delfini detenuti nei parchi divertimento proviene da catture in mare. Tutti i delfinari esistenti in Italia, ad esempio, detengono o hanno detenuto delfini di cattura o di prima generazione nati in cattività. Iki Island, Futo e Taiji, in Giappone, sono i principali luoghi di cattura; solo a Taiji vengono catturati più di 1.000 delfini vivi l'anno e la specie più richiesta è il Tursiope. Numerosi paesi sono poi implicati nel traffico, spesso illegale, di delfini. Cuba, Senegal, Russia e isole Solomon sono altri luoghi dove è stata documentata la cattura, spesso eseguita anche con l'ausilio di piccoli aerei".
Come fermare il massacro
La LAV invita tutti ad aderire alla campagna internazionale contro la caccia ai delfini inviando un breve messaggio di protesta al primo ministro del Giappone Junichiro Koizumi affinché queste catture siano vietate. Messaggio-tipo e indirizzo sono disponibili sul sito internet della LAV
www.infolav.org
Io li ucciderei tutti....i giapponesi!!!!
Grazie alla prossima!!!! [/supersaibal]