LOCRI - Migliaia di persone dentro e fuori la cattedrale di Locri. Centinaia di lenzuoli bianchi esposti dai balconi. Locri è una città in lutto per le esequie di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale assassinato domenica pomeriggio davanti alla sede di un seggio per le elezioni primarie dell'Unione.
A precedere la bara i gonfaloni di molte regioni, province e comuni italiani, di associazioni, e un lungo lenzuolo bianco innalzato da alcuni amici della vittima. La chiesa e la piazza sono stracolme e numerose le autorità presenti, con la giunta ed il consiglio regionale al completo.
PRODI AI FUNERALI - A Locri è giunto anche il leader dell'Unione. Insieme a Prodi anche Francesco Rutelli, Franco Marini, Rosy Bindi ed altri esponenti della Margherita. «La situazione straordinaria richiede risposte straordinarie e non possiamo limitarci, dopo questi eventi, all'ordinaria amministrazione - ha detto Prodi ai giornalisti -. Quindi chiediamo un'operazione straordinaria di controllo e di bonifica della Locride e delle altre zone ad alta criminalità della Calabria»
IL MESSAGGIO DEL PREMIER - Tra le tante corone inviate da politici e rappresentanti delle istituzioni alla camera ardente c'è anche quella del presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi. Che replica alle accuse della vedova: «Ho inviato un messaggio e Pisanu,
cosa doveva fare di più il governo?» In un'intervista Maria Grazia Laganà, moglie di Fortugno, aveva detto: «Non sono stata raggiunta da alcun messaggio del presidente del Consiglio».
LA VEDOVA - Sopraffatta dal dolore ma decisa a non arrendersi nel giorno dei funerali del marito, Maria Grazia ha fatto sentire forte la sua voce. «Faccio appello ai calabresi a reagire. Come farò io per il futuro dei miei figli. Questa regione e la politica non devono essere lasciate sole. Non lo dico per retorica ma spero che il sacrificio di mio marito valga a qualcosa. Francesco un simbolo? Avrei preferito non lo fosse diventato. Non abbiamo mai avuto minacce, nessuna avvisaglia. Eravamo tranquilli. Hanno colpito l'anello debole della catena».