... di html.it e riporto qui parte di un articoletto sul pessimo italiano utilizzato nei siti:
[inizio articolo]
Molti errori sono così frequenti che non ci si fa più caso, ma un errore resta un errore e come tale è recepito da chi legge. Non è assolutamente vero che se il sito ha contenuti, gli errori non contano. [..] Smettiamola coi termini inglesi messi al plurale in testi italiani. Che ci piaccia o no, è un errore ed il fatto che lo facciano in molti non giustifica nulla. Non c’è neppure la scusa dell’aderenza al parlato o al gergo giovanile. Questo è un errore e basta.
"Sia io che lui" – altra forma sbagliata. Sia è seguito sempre da un altro sia. Quindi: sia io, sia lui.
"Usiamo quella metodologia" – orrore! La metodologia è lo studio dei metodi. Noi usiamo un metodo, non lo studio del metodo.
"Quando si verifica quella tipologia di problemi..." – non ci piace il termine "tipo"? Perché usare "tipologia" che significa classificazione dei tipi e che quindi è evidentemente sbagliato in questo contesto? Noi non classifichiamo proprio nulla e la classificazione dei tipi di problema (oddio, mi gira la testa) certamente non si verifica. Semmai si studierebbe, ma non era quello che volevamo dire. Già.... è di moda, tutti parlano di “tipologia”, quindi io che faccio? Mi tiro indietro? Sia mai! [...] bella serie di FAQ [...] Tags: ortografia, grammatica.
[/fine articolo]
Ora, non per dare contro all'autore, ma la parola FAQ è un acronimo di Frequently Ansked Question (ma non bisognava ridare valore all'italiano?). Poi si nota il "tags" finale, mentre nell'articolo, l'autore esplicitava il fatto che i termini in inglese al plurale nei testi italiani non devono esserci. E come non citare il dizionario De Mauro che alla parola "metodologia" tanto snobbata riporta questa definizione?
2 estens., adozione, applicazione coerente di un metodo: un professore con una buona m.
Dal sito della crusca invece troviamo la soluzione all'enigma del "sia...che" (errore!) "sia...sia":
«La forma tradizionale, per questo tipo di correlazioni, è sempre stata sia... sia. Pensate che nel passato, quando ancora si coglieva il fatto che quei due sia erano forme del verbo essere, si potevano trovare anche altre coppie di voci verbali, come siano... siano o fosse... fosse.
La forma sia... che, comparsa per la prima volta nell'Ottocento, oggi è diffusissima, e non può certo essere considerata un errore; noi comunque, vi suggeriamo di non usarla, sia per amor di tradizione, sia perché, in frasi lunghe e complesse, potrebbe generare confusione con altri tipi di che.
La frase che è stata proposta dall'autore dell'articolo è invece una frase corta e con un solo che, quindi la tesi di considerare sia.. che un errore, crolla clamorosamente.
O sbaglio?