questa stanza piena di libri, una biblioteca da intellettuale fallito anni 70, questo intrico di cavi di chi non è pratico del wireless, e anche questo profumo/odore di soffritto dalla cucina, e una eko nera, straiata in terra dentro la sua custodia dal velluto rosso
dalle parti dello specchio una barbetta bianca, e un pò di schiofosetta pancia, chissà se piaccio ancora, credo di no
ma la musica, questa dannata chitarra che arabesca rotonda il cielo della sera, questo uaaa uaaa, mi spinge sempre ad una certa voluttà, è un suono denso, che mi dice dai, è bello essere al mondo
niente male questo texano