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Discussione: texas flood SRV

  1. #1
    Utente di HTML.it
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    texas flood SRV

    questa stanza piena di libri, una biblioteca da intellettuale fallito anni 70, questo intrico di cavi di chi non è pratico del wireless, e anche questo profumo/odore di soffritto dalla cucina, e una eko nera, straiata in terra dentro la sua custodia dal velluto rosso

    dalle parti dello specchio una barbetta bianca, e un pò di schiofosetta pancia, chissà se piaccio ancora, credo di no


    ma la musica, questa dannata chitarra che arabesca rotonda il cielo della sera, questo uaaa uaaa, mi spinge sempre ad una certa voluttà, è un suono denso, che mi dice dai, è bello essere al mondo

    niente male questo texano

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    suonala ancora, sam!

  3. #3
    Utente bannato
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    Prisencolinensinainciusol. Olrai.

    Adagiato con tutto il peso delle mie dita sulla tastiera, unta e logora dall'uso, faccio quivi passare le mie sensazioni al ritmo di questa musica. Che nulla significa ma ha un bel ritmo e, tutto sommato, va bene così. In fondo fa anche bene ogni tanto amalgarmarsi col resto del mondo.

  4. #4
    Il buon vecchio zio Stevie. Peccato che se ne sia andato così presto.
    [supersaibal]Una volta qui c'era il bar Mario
    L'han tirato giù tanti anni fa
    E i vecchi, i vecchi, i vecchi i vecchi
    sono ancora lì che dicono che senza non si fa

    [/supersaibal]

  5. #5

    1977-1956=21

    21 Anni mi separano da Don Diego,
    ma questo post sembra essere la mia trasposizione.

    La mia camera è costruita su libri messi in verticale.
    Il letto è tanto grande da poter contenere me e il mio basso.
    Il groviglio di capi è di una buona estetica, mentre il wireless toglierebbe la poesia.

    Sulla poltrona giace la mia camicia nera con una cravatta rossa.

    La luce è spezzata e quel ritmo incalzante da marcia funebre moderna "New Dawn Fades" macigna le quattro mura.

    Qui però il reverberò fa parte dell'arredamento.

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