codice:
<?xml version="1.0" encoding="iso-8859-1"?>
Questo è il cosiddetto prologo XML e serve ad indicare al browser che il linguaggio utilizzato dal documento è XML, specificando altresi che la versione dello stesso è la 1.0 e la codifica utilizzata è iso-8859-1.
Il W3C consiglia di apporre il prologo in ogni documento XHTML ma è risaputo che qualche caca-browser ( ) crea dei problemi di compatibilità quando lo incontra, motivo per cui è ahime sconsigliabile, fino all'arrivo di tempi migliori, il suo utilizzo.
codice:
<!DOCTYPE html PUBLIC "-//W3C//DTD XHTML 1.0 Transitional//EN"
"http://www.w3.org/TR/xhtml1/DTD/xhtml1-transitional.dtd">
Questa invece è la Definizione di Tipo Documento (Doctype, o, per gli amici, DTD ). Una volta che abbiamo detto al browser che stiamo utilizzando un linguaggio la cui natura è XML, in seguito occorre specificare il riferimento alla DTD, la quale altro non è che un file che contiene le regole sintattiche e grammaticali del dialetto XML utilizzato.
Quando si valida una pagina, infatti, la struttura di markup viene analizzata in base alla DTD. Per farti un esempio, se tu scrivi qualcosa come <a>
</p></a> il validatore ti darà errore perchè nella DTD è specificato che un elemento <a> non può contenere elementi di tipo block, come lo è appunto
.
codice:
<html xmlns="http://www.w3.org/1999/xhtml" xml:lang="it" lang="it">
Questo è il classico vecchio <html>, marcatore di apertura di un documento web, solo che ad esso sono stati applicati tre attributi particolari, spiegati di seguito.
- xmlns: tutti i nomi dei tag utilizzari in XHTML hanno un determinato significato, ed esso va ricondotto in maniera univoca proprio alla sintassi di XHTML; ecco che con il Name Space è possibile dire che il significato di tutti i tag usati nel documento vanno proprio riferiti ad XHTML.
Non so se lo sai, ma XML permette di inventare infiniti linguaggi di markup. Se ne inventiamo uno in cui, ad esempio, usiamo
per definire il peso di un oggetto, se per caso dovessimo utilizzare il nostro markup in concomitanza con XHTML allora useremo i Name Space per distinguerli.
- xml:lang="it" e lang="it" sono molto più intuibili: servono semplicemente ad avvertire il browser che il documento è scritto in italiano; cambiando valore, ovviamente, possiamo specificare le varie lingue.
"E che ci frega?", dirai. "Tanto me ne accorgo da solo in che lingua è scritto il documento". Bè, prova però a pensare ad una persona non vedente che accede alla pagina: il lettore vocale può caricare il corretto sintetizzatore li lingua. O, ancora, un motore di ricerca può capire in che lingua è scritta una pagina e proporre così una ricerca differenziata.
Il discorso è ancora molto vasto, ma se intanto capisci questo direi che sei a cavallo. Se hai domande, falle pure. Spero di essere stato chiaro.