mh...
quando avevo l'eta' di lo passavo un sacco di tempo a cercare di convincere gli altri ad ascoltarmi (nota bene: non della giustezza della mia opinione, ma semplicemente ad ascoltare anche la mia opinione, cosa ben diversa)
siccome in tanto tempo di gente ne ho incrociata ed ascoltata parecchia e con parecchia ho avuto modo di confrontarmi, ho subito una gran disillusione: ho imparato che non tutti sono disposti - una volta detta la loro opinione - ad ascoltarmi
ho imparato che alcune persone - che con il mio metro di misura considero con una mente piu' aperta - valgono lo sforzo anche di una lunga, lunghissima discussione per uno scambio di idee, per un confronto, per imparare tutti e due dall'altro anche se alla fine ognuno dei due dovesse rimanere della propria idea, perche' la reputa comunque migliore (il fine delle mie discussioni non e' necessariamente convincere l'altro, ma fargli vedere che le cose possono essere anche diverse da come pensa prima di iniziare la nostra discussione)
ho imparato anche che alcune persone invece sono irremovibili sulle proprie idee e non sono neanche disposte ad ascoltarti, hanno la mente chiusa e mentre tu stai parlando ti guardano senza ascoltarti, ma semplicemente aspettando che tu abbia finito per poter riprendere la parola: ce ne sono, ne ho incontrate piu' di una e sono sicura che ne hai incontrato anche tu
con il primo gruppo, come dicevo, discuto volentieri per uno scambio a prescindere dall'eta' o dal sesso del mio interlocutore, dal suo grado di istruzione o dall'argomento oggetto della discussione
col secondo gruppo a) se non conosco l'interlocutore provo fino a quando non mi rendo conto del fatto che sia impermeabile o b) se conosco l'interlocutore e gia' so che la mia e' una causa persa in partenza risparmio le energie e le incanalo in qualcosa di piu' proficuo, evitando di farmi venire il mal di fegato per qualcosa che per me in quel momento non lo vale
da quanto ho capito dal suo scritto, -lo- in questo momento sta soffrendo a causa di persone che tagliano giudizi conoscendo solo una parte dei fatti (=la vedono grossa), ma non tutta (=sta cercando di curarsi seriamente), ma che non sono neanche disposti ad ascoltare la seconda parte (il fatto che lei stia cercando di curarsi) e lei combatte una battaglia contro i mulini a vento che le porta solo sangue amaro e le rovina la giornata, senza ottenere nulla (=senza che queste persone cambino la loro opinione o almeno evitino di esprimere il loro pensiero in modo cosi' acido gratuitamente, ferendola), per questo ho pensato di consolarla dicendo che con il tempo si impara dove val la pena di impegnarsi e dove invece e' meglio soprassedere perche' il gioco non vale la candela (=rischia di sprecare tempo, fiato, energie e soprattutto fegato per tentare di aprire la mente di una persona che la tiene ben chiusa per partito preso o per ottusita' caratteriale)
detto questo, trovo pero' giusto che ognuno arrivi a fare il suo percorso pian piano e da qui la mia frase sul non aver fretta, perche' anche queste esperienze (=avere a che fare con gente con mille gradi diversi di permeabilita') ci aiutano a crescere, a temprarci, a diventare piu' resistenti ai colpi della vita e piu' accorti nello sceglierci gli obiettivi verso i quali merita di impegnarci con tutti noi stessi
premesso che entrambe le cose sono vere, non mi pareva carino dire a -lo- una cosa del tipo "hai voglia quante volte ti dovrai ancora sentire calpestata e ignorata prima di compiere novant'anni!" perche' mi sarebbe parso di avvilirla ancora piu' di quanto non lo sia ora; invece dicendole "crescendo va meglio" mi pareva che per lei potesse essere piu' di consolazione: forse letto in quest'ottica il mio primo intervento ti risultera' piu' chiaro