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  1. #1

    Quel piccolo negozio di succo riciclato

    Akif, come ogni mattina, apriva il suo negozio con puntualità draconica, tale da permettere la sincronizzazione del proprio bioritmo a chiunque passasse di là. Sapeva che anche oggi gli affari sarebbero stati magri ma a lui andava bene così. Da quando aveva aperto, ormai quasi due secoli fa, era sempre di buonumore e non gli dispiaceva passare il suo tempo li.
    Il negozio era piccolo, con le pareti in titanio logore e radiottive, e il balcone di marmo gassosizzato, comprato ad una asta di beni confiscati, ad una delle tante associazioni religioni messe a bando dopo il crollo dell'anello di saturno.
    Akif, come un rituale, entrava e indossava il completo marrone in puro latex, costato un occhio della testa. Poi si iniettava la dose quotidiana di lavorina, e confermava il suo arrivo all'Ispettorato del Galattolavoro tramite lo scanner biometrico della sua retina. Oggi si rese conto, che la scatola da 100 confezioni monodose di lavorina era quasi terminata e si domandò come mai ancora nessun OperatoreSensoriale, fosse arrivato con le nuove scorte. Forse sotto natale c'era troppa richiesta. chissà.
    Il commercio del succo ricilato, era fortemente in ribasso, ed ormai le bevande erano in disuso. Che senso aveva bere, quando con poche compresse o iniezioni si otteneva lo stesos risultato? Ma Akif era una romantico, ed era convinto, che bere un succo riciclato in compagnia fosse ancora qualcosa di speciale. Erano 30, che non vedeva due persone bere assieme. ma a lui non importava.
    La protesi della sua gamba era quasi scaduta e presto avrebbe dovuto cambiarla, sperando che il modello nuovo costasse un po' di meno. Tutto sommato non voleva niente alla moda, andava benissimo un modello economico, senza gravitazionometro o livellometro.
    Quando ripensava a suo nonno, che era vissuto fino a dieci anni, con un corpo vero, si intristiva un po', e capiva quanto dovesse essere dura la vita a quei tempi. Suo nonno poi, era vissuto soltato 300 anni. Ne conserva ancora una foto in soffitta e di tanto in tanto attacca la web cam nel baule dei ricordi, e se la osserva sul pc. Quanto tempo era che non andava in soffitta? e soprattutto, su quale galassia era attualmente la sua soffitta? Fu scosso dai suoi pensieri sentendo la porta aprirsi e vedendo comparire il primo cliente dopo 8 mesi. La zona non era delle migliori, c'era pochissima gente rimasta viva, nella pianura di Sideron, dopo gli ultimi 5 scoppi atomici. le protesi duravano sempre meno, e la radiottività era quasi a livello 5. "buongiorno, vorrei un bicchiere di succo riciclato". Akif gielo servì subito, con grande maestria, azionando il turbomiscelatore cromato, che tutte le sere prima di uscire lucidava lentamente.
    Il cliente lo bevve tutto d'un fiato, sporcandosi tutto, mostrando chiaramente il lungo periodo senza aver mai bevuto. Erano rimasti sempre in meno quelli in grado di farlo.
    "è ottimo, erano decenni che non bevevo uno così, grzie"
    Akif si inorgoglì e spiegòal cliente, che il suo succo era particolare, perchè veniv fatto solamente da rifiuti selezionati personalmente. Ogni giorno in pausa pranzo, Akif si recava al Centro Raccolta Suburbana, e prendeva i rifiuti migliori, grzie ad alcune conoscenze fra la sicurezza. Addirittura l'ultima fornitura contava anche due scarichi fognari, ed un barile di escrementi.Merce rara di quei tempi.
    L'uomo uscì salutando e cmplimentandosi con akif, che al suo solito fece un fugace cenno con la mano.
    Dopo qualche ora, si affacciò fuori, dove brillava ancora il sole, e osservò la piana. Gli enormi crateri circostanti ricordavano quanto fosse importante il nucleare, e come grazie ad esso ci si fosse evoluti, al punto da aver decuplicato la vita media in nemmeno 200 anni..
    La congrega delle Nebulose, aveva fatto un ottimo lavoro, e tutto il popolo la acclamava. Un beep risuonò dal locale ed akif rientrò un po' scontento. Era l'ora della lavorina. Si iniettò la seconda dose, e ritrovò nuovo vigore.
    Erano passate già 20 ore da quando era arrivato, ed ormai era pomeriggio inoltrato. il sole stava quasi per tramontare e presto sarebbe tornato a casa.
    Non entrò nessuno nelle ore seguenti, ed messaggio sonoro lo informò che era poradi chiusura. Pulì con molta calma il suo turbomiscelatore, e si tolse l'abito da lavoro, restando con la sua tuta biotica. Spense tutte le luci e uscì richiudendosi la porta alle spalle. Dopo poco passò la navetta n° 45/ e salì diretto per andare a casa. "ciao lenny" disse salutando l'autista. "anche oggi è passata" e si sedette accanto agli altri. Era sempre l'ultimo di quella tratta, non per niente il negozio, era sul ciglio del grande cratere del millenium.. Appena la navetta si alzò in volo, tutti i passeggeri indossarono la maschera antiradiazioni, appisolandosi leggermente. Dopo qualche secondo, il controllore li disconnettè le loro unità neurali, e la navetta tornò verso il centro Robotizzato Siderale. L'autista atterrò e fece rifornimento, per poi a sua volta disconnettersi.
    Domani sarebbe stata una giornata dura per tutti, era domenica..
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  2. #2

  3. #3
    Utente di HTML.it
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    7
    [supersaibal]Originariamente inviato da ultrasflavio
    bella [/supersaibal]
    davvero?

  4. #4

  5. #5
    troppo lunga

  6. #6
    [supersaibal]Originariamente inviato da ultrasflavio
    a me è piaciuta! [/supersaibal]

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di Xinod
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    idem

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