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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Ogni cosa è illuminata (Film - recensione)

    Ogni cosa è illuminata
    (USA, 2005)

    Un film americano sorprendente, lontano dai blockbuster ed originale per il modo inconsueto in cui parla di una grande tragedia (lo sterminio degli ebrei) attraverso la storia di un viaggio rocambolesco nell’Ucraina rurale post sovietica, accompagnato da una travolgente colonna sonora infarcita di ritmi klozmer, yiddish, tzigani e balcanici.
    Così si presenta il film di questo esordiente Liev Schreiber, americano di origine ucraina, che sospetto abbia voluto raccontare con questo film un proprio personale viaggio nella memoria e nella storia.
    Il film narra di un giovane ebreo americano, Jonathan (Elia Wood), che intraprende un viaggio in Ucraina alla ricerca della donna che salvò suo nonno (poi emigrato in America) dallo sterminio del suo villaggio ad opera dei nazisti. Jonathan è uno strano ragazzo, curioso collezionista di altrettanto curiosi oggetti; fisicamente appare come un Clark Kent in miniatura, pettinatura e occhialoni compresi, solo che non ha né muscoli né risorse da Superman da tirar fuori. E’ un ragazzo che interiorizza tutto, silenzioso, impacciato, compassato. Anche se sarà capace di esprimere grandi emozioni, come si vedrà.
    Tre oggetti lo legano ai lontani trascorsi del nonno. Un pendaglio con un insetto nell’ambra, una catenella con la stella di David, una vecchia foto di suo nonno con Augustina, quella donna sconosciuta che vuole trovare. In Ucraina troverà ad attenderlo Alex, la sua guida, un giovane ucraino che parla un inglese tragicomico (e che nel film è anche il narratore della storia) e suo nonno, uno scorbutico ultraottantenne, l’autista della sgangherata vettura con la quale compiranno “la ricerca” nelle sterminate plaghe della campagna ucraina, tra grotteschi tipi umani e luoghi abbandonati e fatiscenti.
    A modo suo, ciascuno dei tre troverà qualcosa di importante, in quei posti dimenticati da tutti.
    Soprattutto Alex, quando capirà che anche per lui “ogni cosa è illuminata”.
    Non voglio raccontare di più, aggiungo soltanto che l’originalità del film si apprezza anche nel taglio del racconto. La prima parte è esilarante, credo persino travolgente per i puristi della lingua originale, la seconda è sentimentale e commovente. Bellissima, indimenticabile, la scena dell’arrivo alla casa tra i girasoli.
    Un bel film, e magari fossero tutti così i film d’esordio…

    Trama:*** 1/2
    Cast:****
    Regia:***1/2
    Musica:****1/2
    Globale: ***3/4
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Ah, dimenticavo una chicca per cinefili.
    Alla partenza del viaggio, che avviene da Odessa, c’è una breve inquadratura della famosa scalinata protagonista di una notissima sequenza del film “La corazzata Potemkin”.
    E' anche questo, credo, un omaggio alla memoria collettiva.
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  3. #3
    Strano ma vero è arrivato anche nel buco di provincia nel quale mi pregio di avere la residenza, avevo quasi perso le speranze

    E' tutto quello che si vorrebbe trovare nel buio di una sala cinematografica, un film emozionante e sorprendente, opera prima lucida e strutturata che sa far ridere dei mali del mondo mentre ci fa commuovere. Un viaggio alla ricerca della storia attraverso i relitti dell'impero sovietico e le testimonianze della brutalità della guerra nell'Ukraina rurale persa tra sterminati campi di grano e assolate distese di girasoli. Tratto da una storia quasi vera scritta con mano felice che l'autore riassume come una storia d'amore, più di ogni altra cosa, l'amore tra genitori e figli, tra amanti, tra amici, attraverso le generazioni
    love is a ring, the telephone
    love is an angel disguised as lust
    here in our bed until the morning comes

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