Ho una domanda piuttosto articolata che richiede una risposta possibilmente non approssimativa. Ma iniziamo col fatto.
Il mio condominio chiede a $Ditta_edile di rifare le facciate (esterne che danno sulla strada ed interne che danno sulla corte del palazzo) più o meno a Settembre. $Ditta_edile ci presenta un contratto in cui si stipula che i lavori di ristrutturazione verranno ultimati entro Dicembre 2005. A metà Novembre (le impalcature le hanno montate verso la fine di Ottobre, non ricordo il giorno) si sono fermati per una settimana perché non tornavano le misurazioni (e che ti fermi a fare? continua no?). A questo punto non è più chiaro se riusciranno a finire i lavori entro fine 2005 e se sia necessario chiedere un secondo permesso per il suolo pubblico con i relativi costi e tempi d'attesa. E' da notare che il cortile interno non richiede costi di affitto del suolo, in quanto privato. Ora, se la situazione fosse normale forse ci si potrebbe solo lamentare per la lentezza. Ma dato che da Gennaio le aliquote IVA sui lavori di restauro passano dal 10% attuale al 20% tutti i condomini sono incavolati con la ditta e con l'amministratore di condominio.
Mi chiedo se legalmente e commercialmente è possibile ad esempio far emettere una fattura pro-forma che fissa i prezzi e l'aliquota al 10% attuale e non al 20% del 2006.
E' possibile? Può l'Amministratore avere in qualche modo giovato (economicamente) da questa situazione?